Ricordare un uomo,
un educatore, un formatore ed un fine pensatore attraverso la valorizzazione del
talento delle nuove generazioni.
Si è rinnovato
l’appuntamento con la cerimonia di consegna della borsa di studio intitolata
alla memoria del prof. Arcangelo Morea,
organizzata dall’I.I.S.S. “De Gemmis – Traetta” di Bitonto, e che si è tenuta
presso l’auditorium dell’istituto scolastico dedicato al compianto docente.
Venerdì mattina,
tutta la comunità scolastica della scuola di Piazzale Gianni Rodari si è
ritrovata per una manifestazione dal titolo “Il talento delle piccole, grandi cose: il sogno e il coraggio.
L’insegnamento di Arcangelo Morea”, che ha rappresentato anche l’ennesima
occasione per ricordare a tutti, a due anni dalla sua scomparsa, la figura del
prof. Morea, un fine pensatore, un uomo di profonda cultura e di viva passione,
un attivista sempre pronto a scendere in campo per difendere strenuamente le
proprie idee ed i propri valori, una guida sicura ed un forte motivatore per i
suoi giovani studenti.
La borsa di studio –
iniziativa voluta fortemente dalla famiglia del prof. Morea, dalla moglie
Rossella e dai figli Giorgio e Novella, e rivolta allo studente più meritevole
nel corso dell’anno scolastico, al quale viene devoluta una somma di denaro da
parte della famiglia Morea – è stata assegnata allo studente Francesco Cazzolla della classe 5^A,
scelto nel lotto che ha visto anche gli alunni Ivan Moretti (1^C), Desirèè
Garofalo (3^C) e Rossana Palladino (5^C).
Nel corso della
manifestazione, tanti i momenti utili per ricordare il prof. Morea, ma anche
altrettanti momenti per mettere in evidenza il talento degli studenti, tema
cardine dell’appuntamento. E quindi, tra esibizioni canore, performance di
ballo, recita di poesie e visualizzazione delle attività scolastiche svolte
dagli studenti (in particolare, da parte dei docenti di sostegno e di potenziamento),
ecco che viene messo in evidenza tutto il talento delle nuove generazioni.
Ospiti della
manifestazione anche il vicesindaco Rosa
Calò, l’ex senatore Giovanni
Procacci, e soprattutto Andrea Mori,
fondatore della Cooperativa “Progetto Città” di Bari e personalità sempre
attiva per affermare i diritti dei bambini e per dare voce a chi non ce l’ha.
«Ricordare
Arcangelo Morea attraverso il riconoscimento dell’impegno di un giovane e
l’investimento sulle sue potenzialità è decisamente positivo –
commenta Rosa Calò –. Importante era la
capacità di Angelo di lavorare su una relazione autentica, con chi lo
circondava, con i ragazzi, per far emergere il magma, le storie e la vita delle
nuove generazioni, ed indirizzare i loro talenti».
«Sono
grato verso chi tiene viva la memoria di Angelo –
sottolinea Giovanni Procacci –, un uomo
che amava la vita perché amava le sue idee, tanto da sentirne l’ingombro e la
bellezza allo stesso tempo. Avvertiva passione, persino inquietudine, ma
provava sempre a realizzarle. Ha avuto anche idee radicali, non le ha mai
tenute sotto la cenere, perché la coerenza credeva fosse la prima cosa a cui
dedicare la vita, vissuta sempre col vento in faccia».
«Il
talento è avere il coraggio ed il sogno delle piccole e grandi cose, è saper
fare bene qualcosa con facilità – afferma Andrea Mori –. Gli adulti devono capire come non fermare
i talenti. Non abbiamo bisogno di geni ma di talenti, cioè di persone capaci. E
la scuola è la palestra migliore di talenti. I ragazzi devono sognare, essere
messi in condizione di farlo. Ciascuno cresce solo se sogna».
Presente alla
cerimonia anche la preside dell’ITT “A. Volta”, Giovanna Palmiulli, che da settembre sarà anche dirigente
scolastico dell’I.I.S.S. “De Gemmis – Traetta” di Bitonto e di Terlizzi.