Sempre più di rado, capita di scrivere notizie che abbiano un lieto fine. Forse perché non fanno rumore, o forse perché davvero ormai solo vicende “nere” innervano il mondo dell’informazione, locale e non solo. La storia che stiamo per raccontarvi è dolorosa e positiva al contempo, perché narra di un sentimento quasi in via d’estinzione: l’umana fratellanza che vince la torva indifferenza. È successo la notte scorsa, quando tutto era ancora ombra. Un uomo – ciabatte e pigiama indosso, occhi perduti in una nuvola di tempo – esce di casa e con passo incerto si avvia verso le campagne sulla via per Palo. I piedi si muovono tremanti nel buio, finché non cade sull’asfalto rovinosamente, senza che nessuno lo ascolti, lo noti, se ne accorga. Sfrecciano le auto e nessuno che si fermi per soccorrere questa persona sperduta, tutti impauriti non si sa bene da cosa. Un giovane autotrasportatore bitontino, però, frena di colpo appena scorge la sagoma stramazzata al suolo. Scende dall’abitacolo, tende la mano allo sconosciuto, lo solleva. Il dipendente di una ditta nelle vicinanze osserva la scena e interviene tempestivamente. Le forze dell’ordine, infine, giungono sul posto e riaccompagnano l’anziano signore a casa. C’è voluto un cuore grande per salvare dalle insidie dell’ignoto un uomo smarrito dentro di sè.