Si è concluso la scorsa settimana il progetto “Pensare LEGALmente e Agire CONSAPEVOLmente” avviato lo scorso 6 dicembre 2017 presso il Centro Diurno Sperimentale per minori dell’area penale “Chiccolino” di Bitonto. Il percorso nasce dalla collaborazione con i servizi istituzionali che ruotano intorno ai ragazzi all’attenzione della Giustizia minorile. A partecipare sono stati dieci ragazzi, presi in carico dall’USSM (Ufficio del Servizio Sociale per Minorenni) ed inseriti in trattamenti socio educativi in ambito penale e segnalati dai Servizi Sociali dell’ambito territoriale Bitonto – Palo del Colle in un’ottica di prevenzione. Il percorso è stato strutturato in dieci incontri quindicinali tenuti dalla coordinatrice dott.ssa Concetta Lepore, dalle psicologhe del centro diurno “Chiccolino”, dott.ssa Marina Mancazzo e dott.ssa Veronica Marinelli, e dall’assistente sociale del Servizio Sociale Ministeriale dott.ssa Angela Gismondi.
Ai diversi incontri hanno partecipato come esperti e relatori il Sostituto Procuratore della Repubblica del Tribunale dei Minori dott.ssa Carla Spagnuolo, il Giudice Onorario presso il Tribunale per i Minorenni di Bari dott. Alessandro Costantini, le psicologhe del progetto “Drop – in” della Cooperativa “CAPS” di Bari, i referenti delle associazioni di “Libera” e “Anatroccolo”, oltre che due giovani studenti di informatica che hanno parlato ai propri coetanei sui rischi della rete e il Cyberbullismo.
L’intento del progetto è stato stimolare e far sperimentare ai ragazzi il divenire “soggetti sociali” in grado di riconoscere le norme, acquisire le regole del vivere comune e condividere principi etici. Con i partecipanti attraverso un percorso caratterizzato da una metodologia interattiva si è approfondito il concetto di legalità attraverso una riflessione critica rispetto a stereotipi e schemi comportamentali che inducono alla trasgressione delle leggi.
«Ciò che ci siamo preposti – spiega la presidente della Cooperativa Sociale”Eughenia”, Dott.ssa Patrizia Moretti – è stato accompagnare i giovani partecipanti in un percorso di consapevolezza dei rischi di alcuni comportamenti legati all’uso di sostanze, social network, agli stereotipi sessuali nonché alla gestione della rabbia e aggressività, diffusi nella loro quotidianità e che spesso sottendono la violazione di norme».
Questo percorso, fatto in gruppo per favorire le esperienze collettive e una riflessione ritica, “ci auguriamo possa aiutare i ragazzi a comprendere il nesso tra diritti e doveri, tra soddisfacimento di interessi personali e tutela degli interessi collettivi, al fine di assumere un ruolo e partecipazione attiva alla vita sociale”, conclude la dott.ssa Moretti.