La Corte d’assise di Appello di Bari ha rideterminato stamane la pena a carico di Moustapha O., 44 anni, che il 4 novembre 2016 assassinò con 10 coltellate la moglie Maria Grazia Cutrone, 29 anni, nella loro casa a Bitonto (Bari).
“Nonostante in primo grado il gup di Bari avesse inflitto la pena di 18 anni di reclusione per il reato di omicidio pluriaggravato in concorso con il reato di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali, la Corte d’assise d’appello ha rideterminato la pena in 15 anni di reclusione”, ha spiegato l’avvocato difensore di Oueslati, Francesco Ruggiero. Il tutto grazie ad un accordo raggiunto tra la procura generale e il legale.
La donna, quattro anni fa, venne assassinata con 10 coltellate inferte con un coltello da cucina prima alle spalle, poi all’addome. Il marito, dopo l’uxoricidio davanti al figlio più piccolo di quattro anni, tentò il suicidio lanciandosi dal terzo piano della palazzina in cui abitava con la moglie. La Corte ha riconosciuto le attenuanti generiche equivalenti a tutte le contestate aggravanti. I risarcimenti in favore delle parti civili, in particolare dei tre figli minori, ammontano quasi a un milione di euro.