Piccolo e imbarazzato.
Stava lì tra tutti i suoi 36 compagni, tutti cinquenni,
sprofondati in quelle nere sedie di pelle della sala consiliare.
Lo sguardo basso, impaurito da quella sala così grande
e lui, così piccolo. Dicevano bene “tutto deve essere a misura d’uomo”, ma
quanto riesce ad essere a misura di bambino?
A misura dei loro sogni, a misura del loro mondo.
Poco, pochissimo.
Luca è distante dai telegiornali, dalla crisi, dai
problemi di governo, dal presidente, però gli hanno raccontato una storia.
Bisogna rispettare le regole. È così che si può vivere
in maniera civile.
Anche questa più grande di loro, con tanto di
fotografia, nome e cognome e tutte le generalità. Eccole, le loro carte
d’identità.
Un uomo alto, anche lui fuori dalla misura di quei
bimbi, che li chiamava per la distribuzione di questo importante documento.
È il turno di Luca.
Il cuore batte forte, si avvicina e quasi scappa.
“Luca, dài la mano… ringrazia!”
Piano, è tornato indietro, ha stretto quella grande
mano e ha sorriso.
Un cittadino bitontino. Ora lo è appieno.
Una foto di gruppo finalmente, tutti i grandi dietro e
il grande uomo che si avvicina, si accovaccia tra i bimbi.
Per qualche istante il cuore di Luca ha battuto forte
forte per l’emozione di avere un attimo breve ed indimenticabile tutto alla sua altezza.
Il
tempo di un click.
Cosa sognano i bambini a cinque anni?
E chi lo sa.
Sognano di essere cittadini, di rispettare
le regole, di non far arrabbiare i genitori.
Sognano, semplicemente di correre senza pensieri
respirando il cielo…