Grazie all’intervento di Confconsumatori, l’Arbitro Bancario Finanziario ha riconosciuto a un cittadino di Bitonto il diritto al rimborso di 1.505 euro, sottratti illecitamente attraverso due prelevamenti “cardless” di 600 euro ciascuno e un bonifico di 305 euro.
IL SISTEMA “CARDLESS”
Innanzitutto, il contesto: il pagamento contactless consente di effettuare transazioni senza inserire la carta nel terminale, ma semplicemente avvicinandola al lettore, rendendo le operazioni più veloci sia per l’acquirente che per il venditore. Oggi è inoltre possibile effettuare pagamenti contactless anche tramite smartphone (senza la presenza fisica della carta). Basta infatti registrare la propria carta sul telefono e, al momento del pagamento, avvicinarlo al lettore, proprio come si farebbe con una carta.
Tuttavia, questa tecnologia apre la strada a nuove forme di truffa: un malintenzionato, dotato di un POS portatile non collegato alla rete elettrica, può avvicinarsi alla tasca della vittima dove è riposto lo smartphone ed effettuare una transazione non autorizzata, purché l’importo sia inferiore alla soglia che richiede l’inserimento del PIN.
Nel caso seguito da Confconsumatori, sede provinciale di Bari, il consumatore si è accorto delle operazioni non autorizzate solo dopo aver consultato casualmente la lista movimenti tramite l’APP della banca. L’episodio si era verificato nonostante avesse sempre custodito con diligenza la carta, riposta nel cassetto della scrivania e utilizzata esclusivamente tramite l’APP.
Si tratta di frodi ben congegnate e sempre più frequenti, che spesso si scontrano con il rifiuto dell’Istituto di Credito a rimborsare il cliente danneggiato. In questo caso, però, grazie all’intervento di Confconsumatori Bitonto – Sede provinciale di Bari e degli avvocati Nuccia Lisi e Filomena Panzarino, il consumatore si è rivolto all’Arbitro Bancario Finanziario.
Il cittadino truffato, assistito da Confconsumatori, non riuscendo a ottenere un rimborso dall’Intermediario, si è rivolto all’Arbitro finanziario bancario che ha riconosciuto infine il diritto del correntista al rimborso totale dei 1.505 euro che gli erano stati sottratti.
«Il Collegio di Bari– hanno commentato gli avvocati Filomena Panzarino e Nuccia Lisi, quest’ultima Presidente di Confconsumatori Bitonto – ha accolto il ricorso, confermando pienamente la tesi da noi prospettata secondo cui la descrizione in termini generali del processo di autorizzazione delle operazioni effettuate sul canale di pagamento così come effettuato dall’Intermediario nel caso in esame, in assenza di ulteriori evidenze in merito alla corretta autenticazione in base al sistema con codice *****id, non è sufficiente al fine di ritenere assolto l’onere probatorio gravante sull’intermediario».