Ieri mattina c’era un’aria un po’ particolare al Tribunale di Bitonto.
Un mix di (relativa) gioia, ma anche di consapevolezza che niente ancora è stato fatto per scongiurare la chiusura dei nostri uffici giudiziari.
Perchè adesso la battaglia si sposta sul piano politico.
Nella serata di giovedì, infatti, il Tar Puglia ha sospeso l’efficacia del decreto ministeriale dell’8 agosto scorso, nella parte in cui comporta la chiusura della sezione distaccata di Bitonto.
La sospensione, però, è valida fino al 25 settembre, quando è fissata la trattazione collegiale in Camera di consiglio.
E ieri mattina, allora, una ampia parte degli avvocati bitontini si è ritrovata per capire il da farsi e per organizzare le prossime mosse.
Ufficialmente, da quanto trapela, nessuna iniziativa sarà organizzata fino a lunedì prossimo, quando è previsto il Consiglio comunale monotematico sulla vicenda.
Consiglio che potrebbe insediarsi lunedì, ma essere aggiornato di 24 – 48 ore per “allargarlo” ai sindaci di Giovinazzo e di Palo del Colle.
«La sentenza del Tar è un piccolo successo – spiega Francesco Paolo Ricci – ed è il risultato di come le battaglie fatte in sinergia portano a risultati soddisfacenti. Adesso però deve essere la politica a mobilitarsi per annullare definitivamente il decreto del ministro Annamaria Cancellieri».
A tal riguardo, è stato interlocutorio, ieri pomeriggio, l’incontro con Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio alla Camera, e deputato del Partito democratico.
«Se la logica di chiudere il Tribunale di Bitonto sta nella spending review – sottolinea Graziano Lepore – questa scelta non paga perchè la spesa aumenterà con il trasferimento prima a Modugno e poi a Bari. Oltre a tutto ciò, vanno anche considerati i problemi logistici per arrivare a Modugno vista l’assenza di treno e di altri mezzi, e con un parcheggio non presente fuori la sede del Tribunale. Gli uffici giudiziari di Modugno, inoltre, non hanno materialmente gli spazi e le aule per svolgere tutte le udienze dei magistrati».
Gli avvocati e il comune di Bitonto, frattanto, hanno preparato un manifesto di sensibilizzazione ai cittadini, invitandoli a «sostenere le iniziative che verranno poste in essere per mantenere il presidio giudiziario di Bitonto come indispensabile momento di identificazione della baluardo dell’ordine pubblico e della legalità».