Sono stati i primi a prendere in considerazione la questione TARI, raccogliendo un numero cospicuo di firme e avanzando proposte interessanti. Ora, commentano le novità in tema, annunciate direttamente dal primo cittadino. Ecco cosa scrivono l’avvocato Pasquale Tampoia e l’ex consigliere comunale Salvatore Tassari.
“A Bitonto, la TARI per il 2020 sarà ridotta del 25% per le attività chiuse dai DPCM per arginare la pandemia da Covid-19. Lo apprendiamo dagli organi di stampa locale, che hanno ripreso la notizia da un post Facebook tratto dal profilo del Sindaco. Una notizia che, solo successiva al deposito della petizione popolare, appare del tutto irriverente, affatto seria, che offende l’intelletto e le competenze dei primi firmatari, che rammarica gli oltre 750 firmatari della stessa petizione.
La petizione “de qua”, affatto generica, laconica, in fatto e diritto, è passata inosservata (si fa per dire) agli occhi dell’impavido primo cittadino sordo ed ‘ecatonchiro’, agli occhi di un sedicente factotum che, nell’occasione del deposito della petizione popolare per la riduzione della TARI 2020, tutto fa tranne che seguire i canoni della correttezza e della trasparenza in merito al procedimento di democrazia diretta esercitata per il tramite della petizione popolare.
Lo spot, l’annuncio, il proclama, non pare un atto opponibile, non rientra negli atti della P.A. richiamata, invero appare emanato da chi, nel procedimento amministrativo “de quo” difetta della legittimazione a parteciparvi.
Chi dovrà istruire il procedimento di democrazia diretta azionato e teso alla riduzione delle tariffe TARI 2020 non è SUA MAESTA’, bensì il Dirigente dell’Ufficio Tributi della NOSTRA AMMINISTRAZIONE.
Tuttavia non possiamo non evidenziare come il Sindaco abbia perso l’ultima opportunità di poter effettivamente ascoltare le esigenze della SUA città e dei suoi CITTADINI.
Lo spot sindacale, pertanto, appare la classica vittoria di Pirro.
Una decisione, per il tramite dell’indicato spot sindacale, che non è avallata da alcun atto ufficiale e che, irritualmente, senza motivazione, inficia ab origine la corretta istruzione dell’avanzata petizione, inficia la terzietà e l’obiettività dell’unico soggetto legittimato ad istruire il procedimento (Dirigente Ufficio Tributi).
Ed in effetti, alla petizione popolare sottoscritta da oltre settecentocinquanta cittadini, al tecnicismo della stessa, LEI ammassa in un unico calderone tutte le attività i cui codici ATECO hanno subito uno stop forzato per il contrasto della pandemia.
Ecco perché l’istituto di democrazia diretta, come disciplinato dallo Statuto del Comune di Bitonto in uno ai regolamenti attuativi richiede che ad istruire il procedimento sia il Dirigente dell’Ufficio Tributi, non già LEI…!
Avevamo infatti proposto tre differenti abbattimenti della TARI 2020: rispettivamente del 25%, del 40% e del 50% a seconda della tipologia delle macro-attività come individuate. Non per un capriccio, ma per uno studio attento, circostanziato.
Ci prendiamo il merito di una possibile riduzione dell’aliquota TARI del 25% (LO FARANNO? SARÀ, POI, VERO?), perché riteniamo che se non avessimo proposto alla cittadinanza una petizione in tal senso e se la stessa cittadinanza non avesse risposto aderendo alla petizione, probabilmente, molto probabilmente, l’Amministrazione comunale non avrebbe adottato (LA ADOTTERÀ?) una riduzione anche e solo del 25% … che ahinoi, lo ripetiamo, è solo una vittoria di Pirro.
Vittoria di Pirro, non solo perché le aliquote da noi proposte sono apoditticamente ed immotivatamente saltate (OGNI PROVVEDIMENTO VA MOTIVATO), ma anche e soprattutto perché più di settecentocinquanta firme, raccolte ai sensi di uno strumento di partecipazione previsto dallo STATUTO DEL COMUNE DI BITONTO, non hanno sortito l’effetto di un confronto.
PERCHÉ?
Strafottenza?
Spocchio?
Perché non siamo di Italia in Comune?
Chissà! Di certo c’è grande ipocrisia in chi, avendo un vicesindaco – fresco di nomina – che si prodiga per la partecipazione della cittadinanza attiva alla vita sociale e politica della Città, se ne infischia di 750 firme, per lo più raccolte tra titolari di attività con e senza fine di lucro (anche associazioni!).
È un’amministrazione civica che politicamente dorme! Che politicamente culla il potere che detiene ritenendo di far bene e che agisce solo in nome e per conto di una ‘politica’ fine alla detenzione delle leve del potere.
Registriamo, all’interno della maggioranza politica e bulgara, a capo della quale vi è l’ecatonchiro Sindaco, crepe e gestioni malevole … ma tutti i malpancisti tacciono sperando di ottenere una elemosina ed una prebenda politica!
Non farete i conti con due semplici cittadini, Tampoia e Tassari, ma con 750 (ed oltre) firmatari di una petizione che chiede un provvedimento specifico, da chi ne è legittimato, motivato, chiaro ed inequivocabile, seppur GRAVEMENTE TURBATO dal suo post.
Non ci venite a dire che per la nostra proposta non ci sono soldi, perché avremmo suggerito quantomeno una parziale provvista a COSTO ZERO, da dove attingerla ed acquisirla immediatamente in bilancio. Ma … la partecipazione attiva in questa città è una chimera, è una demagogia. Il fallimento, negli anni scorsi, dei comitati di quartiere ne è soltanto uno degli innumerevoli esempi. Ed oggi, dopo aver snobbato una petizione, fatto inusuale almeno negli ultimi 30 anni a Bitonto, ma ALTAMENTE PARTECIPATIVO, riproponete la solfa: viva la partecipazione dei cittadini, ma decido IO, con un POST.
Invero, la stessa delibera è stata approvata in innumerevoli comuni a maggioranza di sinistra, ma a Bitonto la maggioranza ha del sinistro e poco di sinistra!
Tornatevene a casa!”.