Sei anni or sono, la tragedia della “Truck
center”, a Molfetta.
Poi, due settimane fa, la morte dei bitontini Enzo e Nicola Rizzi nella
cisterna della “Di Dio”, sempre nella zona industriale molfettese.
Di lavoro si muore ancora.
Nell’anno di scarsa grazia 2014.
“Per evitare di piangere altre vittime”, il prefetto Antonio
Nunziante ha convocato ieri mattina presso la sua “dimora” le istituzioni –
compresi i rappresentanti dei comuni coinvolti dall’ultimo evento luttuoso, Bitonto e Molfetta – per decidere il da
farsi.
“Il tema della prevenzione è
fondamentale ed urge fare sistema perché, per esempio, non è semplice controllare
un territorio come quello molfettese che conta circa 5000 aziende. Purtroppo, a causa della crisi, gli imprenditori tendono a tagliare i costi, trascurando l’aspetto della sicurezza”, ha sottolineato Nunziante.
Il procuratore capo del Tribunale di
Trani, Carlo Maria Capristo, ha definito “proficua” la
riunione (“ogni incontro con Antonio è
costruttivo”, ha confidenzialmente ammesso).
“Dobbiamo insistere sulla cultura della sicurezza nelle aziende – ha
osservato –. Noi, dal canto nostro,
assicuriamo maggiori controlli al riguardo tramite un più intenso coordinamento
delle forze dell’ordine e la collaborazione della magistratura e dei sindaci
delle città. Perciò credo che alla maglia dei controlli incrociati sarà sempre più difficile sfuggire”.
Il pubblico ministero Antonio Savasta, che sta conducendo le indagini sul caso “Di Dio”, ha suggerito di “accompagnare le aziende nel percorso certo faticoso verso la legalità, senza necessariamente giungere a decisioni drastiche“.
Al termine del summit, grande soddisfazione è
stata espressa dal vicesindaco di Bitonto, Rosa Calò: “Sono state fatte delle proposte molto concrete e non è stato sottovalutato
il problema del lavoro nero, che spesso fa compiere delle leggerezze pur di
portare a casa il pane quotidiano. Noi, tramite il Suap (Sportello Unico per le Attività Produttive, ndr), cercheremo di dare
alle imprese autorizzazioni che siano rispettose delle regole e della legalità”.