Abbiamo avuto modo di visitarlo più volte, negli ultimi anni, durante la manifestazione “Cortili Aperti”, che ogni anno apre ai visitatori bitontini e non le dimore storiche più belle e più importanti della città. Abbiamo potuto ammirare gli affreschi che decorano le volte del salone principale, visibili anche dalla strada e opera del pittore Saverio Raimondi, lo stile Liberty, tipico di inizio ‘900 (il palazzo, iniziato nel 1907, fu ultimato nel 1912, come riporta l’incisione sulla chiave di volta sul portone di ingresso).
Stiamo parlando di Palazzo dei Veneziani, all’incrocio tra via Matteotti e via Perrese, che si chiamerà Palazzo “Francesco Berardi”, in memoria di un ragazzo bitontino deceduto a soli 21 anni in un tragico incidente stradale in Salento, nel 2014. La famiglia Berardi, infatti, ha deciso di acquistarlo, ristrutturarlo e animarlo per ricordare quel figlio andato via prematuramente.
Ne ha parlato ieri, sulla Gazzetta del Mezzogiorno, il giornalista Antonio V. Gelormini, nell’ambito della rubrica estiva “Memorie a Palazzo” che si propone di parlare di edifici storici che abbiano un particolare significato. E quello di Palazzo dei Veneziani (chiamato così perché acquistato da una famiglia veneta all’epoca della sua costruzione) è perfettamente il caso.
I genitori hanno acquistato e ristrutturato il palazzo con i soldi dell’indennizzo avuto dall’assicurazione, ma non per farne un’abitazione, ma al contrario, come spiega il giornalista, per trasformarlo in un luogo che sia catalizzatore di virtuosi processi culturali, in modo da mantenere vivo il ricordo di Francesco.