Quale è la percentuale di raccolta differenziata a
Bitonto e in Puglia? Quali sono i comuni che hanno raggiunto negli ultimi anni
ad aver raggiunto l’obiettivo del 60% fissato dalla legge? Come hanno fatto?
Di questo e molto altro si è discusso ieri nel
seminario “La gestione dei rifiuti urbani: dalla raccolta al riciclo”,
organizzato dal Circolo Legambiente “Pino Di Terlizzi – Bitonto” e patrocinato
dal Comune di Bitonto.
Ad
aprire il dibattito è stata Loredana Modugno, presidente del circolo, che ha
ricordato il degrado che affligge la Lama Balice, spesso utilizzata come
discarica a cielo aperto.
“Lo stato della raccolta differenziata in
Puglia è disastroso. La media è del 20%, ben lontano dagli obiettivi di legge.
La gran parte dei rifiuti è ancora smaltita in discarica. Solo quattro sono i
Comuni che hanno ricevuto il riconoscimento di Legambiente per aver avviato un
modello di gestione orientato al recupero, con oltre il 65% di raccolta
differenziata: Rutigliano, Monteparano, Cellamare e Troia. Andria, inoltre, è
l’unico capoluogo di Provincia ad aver avviato la raccolta differenziata porta
a porta” ha proseguito Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia, illustrando il progetto Comuni
Ricicloni, che “intende sollecitare i
Comuni inadempienti e promuovere gli altri”.
E a Bitonto? Il 2013 si è chiuso con una raccolta differenziata quasi al 25%, come
riporta il sito della Regione Puglia. Ma la media dell’intero anno è del 22,8%.
Siamo, dunque, lontani anni luce dal 60%, nonostante negli ultimi anni abbiamo
avuto una leggera crescita. Nel 2011, infatti, la quota era del 18,8. L’anno
successivo ci fu un incremento di un punto percentuale.
Una
delle cause di questo fallimento, per Tarantini, è il continuo rinvio
dell’entrata in vigore dell’ecotassa (L.R. 38/2011): “Questo provvedimento, in altre regioni ha portato ad un forte
incremento della differenziata. I Comuni virtuosi devono essere premiati
economicamente. Un unteriore rinvio al 2015 sarebbe un grave errore”.
Ma l’azione di Legambiente, per Tarantini, deve essere anche rivolta ai cittadini,
affinchè cambino siano più sensibili alle tematiche ambientali. “Consumate prodotti non imballati e acqua di
rubinetto” è il consiglio rivolto ai cittadini.
“Corriamo il rischio di essere sanzionati
dell’Unione Europea” ha ricordato Massimiliano Piscitelli, responsabile del
comitato scientifico Legambiente Puglia, invitando i cittadini a tenere d’occhio
i propri amministratori.
Un adeguato sistema di ritiro porta a porta, con l’ausilio di isole ecologiche
e di sanzioni per i furbi, è l’idea promossa da Piscitelli, che ha sottolineato
come importanti città del Sud hanno superato il 65%, prime tra tutte Salerno e
Andria.
“I comuni che dispongono di un’azienda
municipalizzata, come Bitonto, sono agevolati, perché possono agire più
celermente – ha concluso – Rimandare significa
trasferire i costi sulle future generazioni. Non ce lo possiamo permettere”.
A conclusione dell’incontro, l’assessore Domenico Incantalupo ha sottolineato
la volontà dell’amministrazione di avviare una campagna di sensibilizzazione e
ricordando che già l’amministrazione Valla, nel 2010, aveva firmato un’ordinanza
in merito.