Il
risultato così negativo si spiega velocemente.
Stipendi
bassi e pochi occupati (il tasso di disoccupazione giovanile è al 47
per cento, ben più della media nazionale). Spesa in consumi di quasi
400 euro più bassa di quella media dell’intero Stivale.
Ma,
soprattutto, troppi furti (d’auto in primis, dove il dato fa davvero
paura) e rapine.
È la
questione sicurezza, purtroppo, a relegare la Città metropolitana di
Bari all’85°posto (su un totale di 110) nella classifica di
vivibilità tra le Province italiane redatta come ogni anno dal Sole
24ore.
Certo,
rispetto all’anno scorso, c’è stata una risalita di tre posizioni,
grazie ai dati migliori su integrazione, numero di start up
innovative, banda larga, e c’è il fatto che quella barese fa meglio
delle altre pugliesi (la Bat, per esempio, è 104esima), ma la
criminalità affossa. Senza se e senza ma.
E
basta, forse, qualche numero per intenderci.
Bari
è la capitale dei furti d’auto, perché nel 2015 ci sono state ben
564 razzie per 100mila abitanti, contro una media nazionale di “soli”
114.
Male,
malissimo, anche con le rapine, 105 ogni 100mila abitanti, che fa del
capoluogo pugliese una delle quattro città più a rischio d’Italia.
Per
non parlare, poi, dei furti in casa, di scippi e dei tempi della
giustizia. Lentissimi.
“Guardando
complessivamente la classifica –
sottolinea il vicesindaco della Città metropolitana Michele
Abbaticchio – emerge che quasi tutti abbiamo grossi
problemi nel settore Sicurezza e controllo del territorio, tanto è
vero che la maggior parte delle richieste viene fatta sulla
videosorveglianza.
L’emergenza
criminalitàsi sta
facendo sentire moltissimo in tutto l’hinterland barese, e cambia
faccia a seconda delle realtà territoriali, perché ci sono quelli
che soffrono maggiormente la criminalità organizzata in termini come
omicidi plurimi di stampo mafioso, ed altre che patiscono sui piccoli
furti, rapine agli imprenditori e danni all’agricoltura.
Ed
è inutile nascondere, quindi, che questo problema freni gli
investimenti nel nostro territorio, e il ministero dell’Interno
dovrebbe attuare, quanto prima, un Piano strategico sulla sicurezza
per l’intero Mezzogiorno”.