L’ADISU finisce nell’occhio nel ciclone.
A seguito di una pioggia di denunce, la Procura di Bari ha deciso di attenzionare l’Agenzia regionale per il diritto allo studio, priva di presidente da ormai cinque mesi.
Giunti già da giugno alla Procura, alla Guardia di Finanza e alla Regione Puglia, gli esposti, anonimi e firmati, raccontano di presunti concorsi truccati.
Dinamiche descritte in modo così dettagliato, che hanno portato qualche giorno fa le Fiamme Gialle a presentarsi nella sede dell’agenzia per acquisire tutta la documentazione necessaria per avviare le indagini.
L’inchiesta si intreccia anche con manovre politiche.
Il presidente uscente dell’ADISU è infatti Alessandro Cataldo, commercialista barese cugino omonimo del marito dell’assessore regionale ai Trasporti, Anita Maurodinoia. A intralciare la sua corsa alla riconferma, è lo sfidante Marco Cataldo, ingegnere salentino considerato molto vicino all’assessore regionale alla Formazione, Sebastiano Leo.
Una sfida dunque che coinvolge anche i componenti della giunta di Michele Emiliano a cui spetterà l’ultima parola sul nome del professionista che nei prossimi anni guiderà l’ADISU.
Altre denunce sono fioccate però sulla gestione del concorso per dirigenti.
Da approfondire risulterebbe infatti la nomina della commissione giudicatrice, nella quale figurerebbero componenti napoletani e per lo più legati a un’università privata, in cui avrebbero insegnato sia l’assessore Maurodinoia che il presidente uscente.
In un video pubblicato su facebook dalla stessa agenzia, inoltre, si nota una modalità di sorteggio insolita: l’urna sarebbe infatti aperta e a “pescare” sarebbe una persona aderente al movimento politico Sud al Centro.
Ancora più inquietante è che, in uno degli esposti, siano riportati i vincitori, prima che fossero decretati formalmente. Nomi di cui, in un’altra denuncia post nomina, sono esplicitati i legami di parentela o collegamenti vari a politici.
In particolare, i vincitori sarebbero vicini ad un politico di Bitonto, a uno di Noicattaro e ad uno di Triggiano, città in cui la Maurodinoia ha raccolto molto consensi.
Le presunte irregolarità riguarderebbero anche i concorsi per le assunzioni di dipendenti in categoria C e D (11 nel 2021 e 17 nel 2023), che potrebbero essere assegnati o a persone di Triggiano o a candidati vicini all’università campana. In una delle denunce finite all’attenzione della Procura si evidenzia, per esempio, la posizione di un candidato che è in corsa per uno di quei posti ed è stato dipendente della società interinale che svolgerà le selezioni.
Si ipotizza poi che tra i vincitori ci sarà un uomo che, in passato, ha avuto dall’Adisu incarichi legali, una donna che è vicina al direttore, altri candidati, figli di noti esponenti di Sud al centro o di movimenti che gli sono vicini e fanno riferimenti ad altri importanti politici regionali.
Tutte informazioni che gli investigatori prendono naturalmente con le pinze, perché le denunce potrebbero essere state scritte da qualcuno che ha motivi di rancore con la commissione per non aver passato il concorso da dirigente o da chi sa già di non avere titolo per superare quello da impiegato.
L’indagine è appena all’inizio e solo lo studio attento della documentazione acquisita potrà far capire alla Procura se la questione va approfondita.