“Non si salva una scuola uccidendone un’altra”, “I bambini con cui giocare a scacchi”, o ancora “Giù le mani dalla scuola primaria G.Modugno”.
Recitano così gli slogan affissi dai genitori degli alunni ai cancelli dell’istituto scolastico di via Crocifisso per manifestare la propria contrarietà al progetto che vorrebbe il trasferimento delle aule della scuola “De Renzio” nei locali adesso occupati dell’istituto comprensivo “Modugno-Rutigliano”.
Continua, infatti, a far discutere la scuola statale di primo grado “Anna De Renzio”, per cui da anni si è alla ricerca di soluzioni alternative per ospitare i ragazzi.
La volontà dell’amministrazione Abbaticchio di procedere al trasferimento nasce dal problema del sovraffollamento della struttura, peraltro inadeguata, e dall’esigenza di razionalizzazione, dato che per essa viene pagato un canone di affitto annuo di 70 mila euro.
Ma la soluzione non è piaciuta affatto a chi da anni occupa le aule di via Crocifisso e che dovrebbe lasciare il posto a docenti ed alunni adesso dislocati in Via Carrara.
Il 27 marzo scorso, infatti, la preside dell’Istituto, Angela Pastoressa, inviò una lettera al sindaco, lamentando l’assenza di comunicazioni ufficiali da parte dell’amministrazione e sottolineando “l’illogicità di una determinazione tesa a voler trasferire una terza scuola secondaria di primo grado in uno spazio territoriale che ne contiene già due”.
“Si pretende di lasciare senza presidio scolastico una vasta area del paese”,aveva sottolineato la preside, evidenziando come la “morsa” entro cui verrebbe ristretto il Comprensivo “Modugno-Rutigliano” concretamente frenerebbe ogni possibilità di crescita della Scuola, una crescita che i dati numerici di questi ultimi anni evidenziano in tutta la loro portata”.
Ultimo problema, evidenziato dall’autrice della missiva, consisteva nei recenti lavori di ristrutturazione e nella funzione di accoglienza di numerosi alunni in situazione di svantaggio socio-culturale e a rischio devianza che verrebbe penalizzata: La concentrazione di tutti gli alunni nel polo di Via Amendolagine richiederebbe, infatti, anche la necessità di trasformare in aule molti laboratori, che invece esercitano un’attraente motivazione nei confronti del percorso scolastico proprio per quegli alunni a rischio di dispersione e devianza».
A quella lettera non sarebbero seguite risposte da Palazzo Gentile, ed è per questo che in questi giorni i genitori degli alunni del plesso di Via Crocifisso hanno indetto una raccolta firme per scongiurare l’eventualità dello spostamento. La battaglia continua.