L’idea era stata lanciata un paio d’anni fa, ma poi subito accantonata. Adesso torna – seppur in una versione diversa – a fare capolino nelle stanze del palazzo. In questo caso, quello comunale.
La centralissima via Traetta, snodo fondamentale per la città, potrebbe diventare davvero a senso unico.
A riproporre la soluzione è direttamente il sindaco Michele Abbaticchio, che in un post su Facebook ha fatto il punto della situazione (e della attuazione) del Piano urbanistico della mobilità sostenibile, licenziato qualche tempo fa dal Consiglio comunale.
E che, stando alle sue parole, procederà in tre fasi.
La prima è in piena attuazione. “Il contenimento della velocità dei veicoli attraverso il piano “dossi” che arriva fino a Mariotto, Palombaio inclusa”, scrive il primo cittadino, facendo riferimento ai dissuasori in corso di montaggio in questi giorni, e attesi da anni.
La seconda, invece, è in divenire. E anche questo è un qualcosa che i cittadini aspettano da chissà quanto tempo, soprattutto in modo organico e non con interventi sporadici. “Imminente potenziamento di tutta la segnaletica stradale con particolare riferimento alle cosiddette strisce pedonali”, allora.
La terza e ultima, invece, è l’incoraggiamento a utilizzare le auto elettriche, con il Comune che ha già messo in funzione le prime sei colonnine per il loro ricarimento (clicca qui per articolo https://bit.ly/2R7KpwL) con altre che potrebbero sorgere a breve.
Ed è in questo discorso che rientra proprio l’arteria stradale dedicata al grande musicista del ‘700. “Il livello di inquinamento atmosferico dovuto agli autoveicoli si è rivelato a fasi alterne molto alto in alcune strade.
Gli studi scientifici (ma quali sono questi studi scientifici? E soprattutto: chi li ha realizzati, ndr?) effettuati su via Traetta in occasione del piano lo dimostrano. Ed è proprio da lì che interverremo, a brevissimo, trasformandola in strada a senso unico, così come previsto dal Pums adottato e recependo le istanze anche del Comitato di Quartiere”. Il numero sei, per intenderci.
Con buona pace degli amanti maniacali delle passeggiate in auto.
“Ma se vogliamo davvero una Città più a misura d’uomo e bambino – conclude Abbaticchio –, occorre misurarsi con le nostre stesse abitudini pensando a cosa accade in Città di dimensioni pari o superiori alla nostra in Europa”.