Ha avuto l’assenso del consiglio comunale il Piano Comunale per il diritto allo studio 2021. Ne abbiamo parlato pochi giorni fa, anticipando il suo passaggio nella massima assise cittadina, che è avvenuto mercoledì, ed elencando le somme destinate ai vari capitoli ( https://bit.ly/3qNAFL9 ).
Un piano che prevede interventi per il servizio di refezione scolastica, il trasporto scolastico, istituti paritari altro ancora.
«Come ogni anno è stato elaborato il piano comunale per il diritto allo stodio, con un valore economico complessivo di circa 1 milione e 845mila euro» introduce l’assessore al ramo Marina Salierno, illustrando il programma che è diviso in due parti. La prima parte comprende le spese previste e i contributi richiesti, sia per il servizio mensa, a cura di Comune ed ente gestore, sia per il servizio trasporti e tutti gli interventi vari e complementari, con l’elenco di tutte le scuole dell’infanzia paritaria e degli enti convenzionati con il comune. La seconda parte è dedicata agli interventi per il sistema integrato di educazione e istruzione.
Un piano che enuncia previsioni di introiti abbastanza considerevoli da parte delle famiglie e che, proprio per questo, non convince la consigliera di opposizione Carmela Rossiello (Forza Italia) che ricorda alla responsabile dell’istruzione cittadina che «allo stato attuale a mensa rimangono pochissimi bambini, dai tre ai quattro per sezione».
A causa dell’irrisoria utenza del servizio di refezione scolastica, per la docente ed esponente di Forza Italia, oltre agli ovvi problemi legati al momento, che hanno ridotto al minimo la presenza in aula, anche una ridotta qualità del servizio e del cibo fornito: «Per far sì che i bambini rimangano a scuola stiamo incentivando anche a portare il panino da casa».
Per Rossiello si tratta di numeri molto bassi che sono a causa di notevoli difficoltà organizzative: «Con così pochi alunni, non possiamo insegnare. I bambini si annoiano terribilmente. Siamo ridotti a far loro da babysitter. E molte famiglie, vedendo che i loro figli sono soli, li stanno ritirando. Non si può tenere aperta una scuola per pochissimi bambini, considerando che, per la necessità di garantire il distanziamento fisico ed evitare contagi, non possiamo neanche unirli».
Una situazione che, oltre a creare un danno erariale, fa venir meno, per Rossiello, anche il valore educativo della mensa: «Sarebbe stato meglio iniziare il servizio dopo le festività natalizie».
E, dunque, sarebbe meglio sospenderlo, spiega la consigliera di opposizione, ricevendo un diniego dall’assessore Salierno: «I numeri sono irrisori, per tutti gli istituti, ma non posso però sospendere il servizio, perché è comunque di supporto a quelle 200 famiglie che al momento ne usufruiscono».
«Nessuna scuola si prenderà mai la responsabilità di sospendere il servizio» è la replica di Rossiello all’assessore, che risponde anche alle osservazioni sulla qualità del cibo servito, spiegando che non si tratta di riduzione di qualità del cibo, ma di un’alterazione dovuta all’obbligo di utilizzare monoporzioni, su cui ci sarà comunque la vigilanza del Comune. Alle altre osservazioni di Rossiello, che chiede di verificare se per i progetti finanziati per le scuole, come ad esempio le attività laboratoriali, i progetti per l’inclusione, i dati forniti siano veritieri, l’assessore invita a rispondere l’assessore ai Servizi Sociali Gaetano De Palma che, essendo assente in aula, si riserva di rispondere in un secondo momento.