Due milioni e 300mila euro per rendere un’area da ben 21mila metri quadri adesso completamente abbandonata e degradata a luogo di aggregazione importante, in grado di identificare e caratterizzare la parte di città “nuova” destinata ad espandersi verso il mare.
È la volontà messa nero su bianco da alcuni imprenditori edili, che vogliono trasformare tutta la zona alle spalle della “Cittadella del bambino” (la più famosa “Contessa” e siamo in pienissima 167) e adiacente al futuro sottopasso lungo la strada provinciale 91 (Bitonto-Santo Spirito) in un punto di riferimento per gli amanti dello shopping, ma anche di attività ludico-sportive e ricreative per grandi e piccini. L’idea in realtà è di almeno un anno e mezzo fa, ma è stata accelerata adesso in seguito alla variante al Piano regolatore generale, già deliberata dal Consiglio comunale per poter permettere a Ferrotramviaria l’eliminazione del passaggio a livello e la contestuale realizzazione proprio del sottopasso ferroviario e pedonale. Nei desideri dei privati, ci sarà imponente piazza, caratterizzata dalla presenza di attività commerciali di tutti i tipi, ludico/sportive, di residenze e di tutti i servizi annessi. Non è tutto, perché ben 3650 metri quadri saranno, secondo un progetto già licenziato dall’Ufficio tecnico comunale prima e dalla Giunta poi, destinati a un parco didattico pubblico. Nell’area sorgerà un anfiteatro all’aperto, realizzato a gradoni sfruttando il naturale degradare del terreno verso Santo Spirito dove poter aggregare i bambini e non, per spettacoli ed eventi socio/culturali. E c’è anche l’idea di una serra didattica, dove far sperimentare ai bambini i processi naturali di fotosintesi, e pure di un cosiddetto “welness-park”, un parco per piccoli sportivi che crescono sperimentando le proprie capacità fisiche a contatto diretto con la natura. Spazio anche per delle aree attrezzate a verde e per una struttura dove poter giocare a bowling.
Tutto questo ambizioso progetto ha un costo di oltre due milioni di euro e si potrà realizzare attraverso «la compensazione urbanistica – si legge nelle carte – e cioè la cessione consensuale a uso pubblico di immobili, la esecuzione diretta di opere di interesse collettivo, in cambio di diritti edificatori equivalenti».