Non
soltanto minori a rischio devianza, ma ben presto anche anziani.
Potrebbe
esserci un nuovo futuro per l’immobile di via Frisicchio, sempre
all’insegna dell’accoglienza, integrazione ed emarginazione sociale.
Attualmente
la struttura, di proprietà comunale, presenta due situazioni ben
distinte, ed è utilizzata soltanto in parte. Da un lato c’è la
cooperativa “Eughenia” di Michele Bulzis, che dal 2010 sta
portando avanti il progetto “Chiccolino”, in rete con Bari,
Modugno, il ministero dell’Interno, l’istituto penitenziario minorile
“Fornelli” e il centro giustizia minorile di Bari, ed è teso al
recupero sociale di minori a rischio devianza o già
incappati nel circuito penale.
Dall’altro,
invece, c’è una parte non utilizzata dotata di impianti tecnologici
obsoleti ma funzionanti in comune con l’altra parte utilizzata, e
che il Comune vuole recuperare, adeguare a livello tecnologico e
trasformare in un Centro polivalente per l’anziano.
Per
questo, allora, Palazzo Gentile si affida all’esterno e ai privati, e
nei giorni scorsi ha indetto un avviso pubblico per la presentazione
di progetti che vadano a implementare e migliorare tecnologicamente
l’immobile di via Frisicchio.
C’è
tempo fino al 15 ottobre per la presentazione delle proposte, e il
vincitore avrà anche la concessione pluriennale della struttura.
Alcuni
interventi, comunque, sono obbligatori. Un nuovo accesso indipendente
(pedonale e carrabile) da via Frisicchio rispetto a quello già
presente; realizzazione di accessi conformi alle norme sul
superamento delle barriere architettoniche; un impianto
antintrusione, video sorveglianza, citofonico, tv, dati, rilevatori
di fumo con allarme antincendio, nonché di servizi igienici
accessibili ai portatori di handicap; sistemazione dell’area
esterna; revisione e sostituzione ove necessario degli infissi
interni ed esterni.
L’amministrazione
comunale ha già ben in mente come dovrà essere il Centro
polivalente. Da un lato sarà – si legge nell’avviso pubblico – «una
struttura aperta alla partecipazione anche non continuativa di
anziani autosufficienti, alle attività ludico-ricreative e di
socializzazione e di animazione».
Poi
«in
base alle esigenze degli utenti, porterà avanti attività educative
indirizzate all’autonomia;di socializzazione e animazione; espressive, psico-motorie; ludiche e
ricreative; culturali e occupazionali; prestazioni a carattere
assistenziale; attività a garanzia della salute degli utenti;
laboratorio ludico-espressivo e artistico; organizzazione
di vacanze invernali ed estive».
Potrà
accogliere non più di 60 persone, «residenti
nel quartiere o Comune, ovvero nei Comuni dello stesso ambito
territoriale sociale», e
dovrà avere un’apertura «per
almeno 8 ore, suddivise tra ore diurne e ore pomeridiane, per 6
giorni la settimana».