Nella festa liturgica di Cristo Re ricorre il 45 anniversario 1975-2020 di consacrazione della Cripta Pontificia dei Santi Medici, un luogo di culto mediceo legato al raccoglimento, alla preghiera e alla meditazione spirituale.
La Cripta è a tre navate in uno stile misto tra il classico e il moderno, è pavimentata con lastre di pietra di Trani arricchita da un altare di marmo con un tabernacolo a raggiera argenteo, nel presbiterio è collocato un grande crocifisso in bronzo realizzato dalla scultrice Silvana Celletti, esso raffigura il Cristo morente che distacca le sue braccia dalla croce per abbracciare tutti gli uomini per essere redenti. Si accede in Cripta dall’interno della navata centrale della Basilica e dalla piazza 26 maggio 1734 mediante una grande e lunga scalinata.
La Cripta fu benedetta da mons. Aurelio Marena vescovo della diocesi di Bitonto il 23 novembre 1975 in occasione della solennità liturgica di Cristo Re, il vescovo consacrò l’altare arricchito di un artistico bassorilievo in pietra raffigurante i Santi Medici ed alcuni devoti inginocchiati. Si nota che i Santi Medici nella mano sinistra hanno uno scrignetto porta-medicinali, indossano abiti sontuosi a motivo della loro provenienza orientale, alcuni malati ricorrono alla loro intercessione per essere guariti, sicuri del loro potere taumaturgico.
Siccome l’altare era spoglio mons. Mariano Magrassi arcivescovo di Bari-Bitonto pensò bene di rivestire in legno ciliegio il presbiterio in stile greco-bizantino con quattro icone, che fu benedetto dall’arcivescovo il 22 novembre 1987. La prima icona raffigura la SS. Trinità che rappresenta il mistero dell’unità di Dio in tre persone divine, la seconda raffigura San Pietro (sinistro dell’altare) reca nella mano sinistra la chiave del Paradiso, la terza icona raffigura San Paolo (destro dell’altare) l’apostolo delle genti per mezzo delle sue lettere, l’ultima icona raffigura San Giovanni (destro dell’altare) l’apostolo prediletto di Gesù, definito il teologo per eccellenza per il suo sublime vangelo.
Negli anni a seguire la Cripta dei Santi Medici è stata completata nell’arredo artistico iconografico da mons. Francesco Savino già parroco-rettore con due vetrate istoriate a colori, su di esse sono collocate l’icona della discesa di Gesù negli inferi (lato destra) e l’icona della Madonna della tenerezza (lato sinistro), mentre sulla parete di fronte all’altare l’icona della Sapienza incarnata e infine sul muro d’ingresso è stato affisso un grande dipinto di Gesù nel tempio.
Nell’avvento dicembre 2017 il parroco-rettore don Vito Piccinonna ha abbellito la Cripta facendo incidere sull’architrave centrale del presbiterio una frase biblica dell’apocalisse: “Lo Spirito e la sposa dicono: vieni”, per ricordare alla comunità riunita in assemblea liturgica che è animata dallo Spirito Santo con la presenza di Cristo.
Le relative notizie della Cripta dei Santi Medici sono riportate nei Registri della Curia Vescovile, nell’Archivio Storico della Basilica Santi Medici e nel pregevole volume mediceo: “Il carisma del vescovo mons. Aurelio Marena (1950-1978) nella Basilica Pontificia dei Santi Medici Cosma e Damiano”, con il patrocinio di mons. Francesco Cacucci arcivescovo metropolita di Bari-Bitonto, di don Vito Piccinonna parroco-rettore della Basilica Santi Medici, del dott. Michele Abbaticchio sindaco del Comune di Bitonto, l’autore del libro è stato il prof. Giuseppe Cannito presidente emerito dell’Arciconfraternita dell’Immacolata Concezione, Patrona di Bitonto.
Una nota di rilievo liturgica-ecclesiale: gli ortodossi si recano in Cripta Pontificia per officiare la liturgia “Inno Akathistos” seguita dal celeberrimo rito greco-bizantino del bacio alle sacre reliquie dei Santi Medici, tra cui due visite con risonanza storica ed ecumenica: la prima avvenne il 5 novembre 2011 con Sua Beatitudine Pimen Primate del Patriarcato Ortodosso d’Europa, e la seconda il 26 febbraio 2013 con il Patriarca Stefan del Patriarcato Ortodosso Macedone di Skopje, città natale di Madre Teresa di Calcutta.
Nella Cripta l’oggetto di stupore e venerazione da parte dei cristiani cattolici e ortodossi sono le preziose icone, e il magnifico bassorilievo di pietra dei Santi Medici del XIV secolo ubicato sotto il paliotto dell’altare, che sul piano iconografico è il più rimarchevole documento storico-artistico mediceo unico nel mondo.