Quest’anno il Natale, in casa nostra, è di gran lunga differente rispetto agli anni scorsi, così come nella maggior parte delle abitazioni.
La pandemia ha sconvolto le nostre vite, le nostre abitudini e le nostre convinzioni. La corsa alla ricerca delle vetrine e dei regali spesso ci ha fatto trascurare il vero significato di questa ricorrenza che ora più che mai è non solo davanti ai nostri occhi ma, soprattutto, davanti alle nostre coscienze: le luci non devono abbagliare, ma illuminare un autentico percorso di ri-nascita. Augurandoci buon Natale ci auguriamo il modo migliore di nascere di nuovo.
Il Bambinello adagiato nel fieno è il simbolo della fragilità dell’uomo ma al contempo della potenza di un padre che si rivela per non essere più molto distante.
Da molti anni la nostra esperienza, come scuola e come dipartimento inclusione, è alla ricerca di strategie volte a coinvolgere e potenziare le fragilità dei ragazzi che ci sono stati affidati. Quando abbiamo cominciato eravamo in pochissimi e ricchi di molto entusiasmo così, oltre le aule, ci è sembrato necessario inventarci un luogo che potesse stimolarci alla conoscenza delle situazioni che si prospettavano in contesti che non avevamo mai vissuto. Bisognava partire da un punto e abbiamo scelto di tinteggiare un’aula che ci era stata assegnata e, aggiungendo disegni e decorazioni floreali, abbiamo voluto rappresentare una eterna primavera, simbolo della vita che rinasce dopo il letargo invernale. Il laboratorio si è trasformato nello scrigno delle nostre sperimentazioni e nel giardino delle nostre consapevolezze. La classe ha sempre rappresentato il terreno su cui poggiare l’autentica maturazione dei ragazzi e la collaborazione con i colleghi curriculari il concime necessario per far fiorire le personalità di tutti ma ognuno con le proprie peculiarità. Questa nostra prima esperienza ha segnato il tracciato del nostro percorso verso passaggi sempre più importanti come la realizzazione delle decorazioni dell’albero di Natale o le attività della serra, l’alternanza scuola lavoro e tutti quei piccoli passi che portano verso il grande traguardo dell’autonomia. Questo ha fatto la differenza.
Dipingere la stanza dedicata alle nostre attività, ha rappresentato il simbolo della costruzione diretta di quello in cui crediamo: dividere rende più facile gestire ma noi abbiamo sempre creduto nella creazione di un nuovo “insieme”.
In questo lungo “inverno”, buio più della notte e carico di gelo, abbiamo fortemente voluto l’albero di Natale, decorato dal lavoro di tutti i e allestito dai ragazzi in presenza. L’albero simbolo di eternità, che immaginiamo con profonde radici come la famiglia, la scuola, ha richiesto tante braccia per tutti suoi rami e ha reclamato il lavoro di tutti perché fosse completo. Ai suoi piedi è stato deposto il Bambinello a ricordarci quanto siamo fragili ma che insieme possiamo essere forti. ( https://fb.watch/2AsmYdLP2j/ ). Buon Natale a tutti, Buona Ri-nascita riscoprendo una convivialità sana e le luci giuste per illuminare il cammino di ognuno di noi! Attendiamo insieme la Primavera.
Prof.ssa Rosangela Magro per il Dipartimento Inclusione e l’intera comunità dell’ITES Vitale Giordano