E chi se lo scorda quel 30 novembre del 1979? Nel cuore della notte, tutta Italia – e pure tutta Bitonto – era incollata al televisore per palpitare dinanzi alle imprese del 26enne Vito Antuofermo, il pugile di Palo del Colle, ma con tanti rami dell’albero genealogico a Bitonto, trasferitosi giovanissimo negli Usa. Col cuore in gola, seguimmo il match con uno dei più grandi boxeur della storia, Marvin The Marvelous Hagler, valido per la corona mondiale dei pesi medi WBC. Il nostro quasi concittadino si lanciò a testa bassa, senza paura, com’era suo costume, in qyell’autentica battaglia fatta di jab, ganci e controganci. Gonfiammo il petto d’orgoglio quando i giudici decretarono il pari, che per Vito, detentore del titolo, significò di nuovo cintura dorata. Due giorni fa, forse per covid, il monumento della boxe ha perso la vita. Antuofermo lo ricorda così: “Ce le siamo suonate di santa ragione, ma siamo rimasti amici. Io sono stato l’unico a resistergli per 15 round. Il giorno seguente, quando organizzammo un party per festeggiare la vittoria, lui venne ed io fui molto contento. Per me, resta il più forte di tutti. Nel replay di Boston non ero pronto, poi la rottura dell’arcata sopracciliare alla quinta ripresa fece il resto”. Ma resta nella storia del pugilato quell’incontro che consacrò il nostro “Rocky” e ci fece sentire a lungo fieri di lui. Che negli anni Ottanta venne anche nella nostra città ad esibirsi…