Da Casambulanti Italia riceviamo e volentieri pubblichiamo
La conta dei danni è già pesantissima e questa volta non è il comparto agricolo ad alzare la voce bensì quello del commercio sulle aree pubbliche. Ventimila imprese in Puglia con un indotto che raggiunge numeri impressionanti. Una crisi persistente aggravata da incapacità amministrativa delle amministrazioni pubbliche e da condizioni meteorologiche avverse che sembrano non dar tregua a chi, per lavorare, deve stare, tutti i giorni, per strada e nelle piazze.
La rabbia monta e alla rabbia si aggiunge il sentimento di estrema delusione per l’assenza delle istituzioni di fronte a tale gravissima situazione.
A parlare sono i due massimi rappresentanti di categoria di base, impegnati quotidianamente sul campo a testimoniare lo stato di allerta che potrebbe ben presto sfociare in uno stato di tensione sociale di enorme portata.
Savino Montaruli, presidente Unibat, ha dichiarato: “Dall’inizio dell’anno contiamo già moltissime giornate di mercati che non si sono potuti svolgere con regolarità e questo ha causato danni economici rilevantissimi e non recuperabili. In tutta la Puglia, grazie alle nostre Delegazioni territoriali, dal barese al Salento, abbiamo monitorato costantemente la situazione, attivandoci per richiedere recuperi di mercati ma anche presso la Regione Puglia, da anni ormai, per chiedere una sorta di parificazione con altre categorie che utilizzano i mezzi pesanti per le loro attività, che già da decenni usufruiscono di bonus e di sostegni economici, anche sotto forma di sgravi. Di fronte al silenzio assordante delle istituzioni che non mancano di indossare i gilet ad ogni occasione utile per fare propaganda di se stesse ed elettorale da parte di politici assenti e distaccati dalla realtà, la categoria reagisce e lo fa sapendo di poter essere sostenuta da Associazioni, come le nostre, che hanno fatto scelte ben precise e che hanno deciso di stare fuori dai giochi di potere polisindacali che tanti vantaggi stanno elargendo con disinvoltura verso direzioni univoche e, a nostro avviso, illegittimamente.”
Alle dichiarazioni di Montaruli si affiancano quelle del presidente nazionale CasAmbulanti Italia, il bitontino Donato Gala, che dichiara: “le notizie che giungono dai mercati sono drammatiche e i drammi, ormai insostenibili ed insopportabili, continuano a consumarsi sulla nostra pelle. Sentire ancora oggi amministrazioni comunali che, come vorrebbero fare a Terlizzi e a Molfetta, denigrano i mercati portandoli nelle estreme periferie urbane è davvero impressionante. Significa non riconoscere il valore storico delle nostre attività e demolirne quello morale e sociale, oltre che culturale ed economico. Noi ambulanti siamo la risorsa dello Stato italiano ma a noi non spetta alcun reddito di cittadinanza. Ma i lavoratori autonomi quali diritti hanno? Nessun diritto alla malattia; nessun diritto alle ferie; nessun diritto al riposo; nessun trattamento di fine rapporto; nessuna cassa integrazione e nessun ammortizzatore sociale. Dobbiamo solo difenderci; dalle intemperie, dalle rapine, dalla concorrenza sleale; dalla tassazione iniqua; dai danni ai mezzi ed alle strutture; dallo stress dei mancati incassi; dall’assenza di controlli a garanzia della legalità; dalla contraffazione dilagante; dalla prepotenza dei comuni e dalla voglia di abbandonare TUTTO!”
Una categoria evidentemente alla ricerca di dignità che mai nessuno ha voluto riconoscere ma che pretende rispetto e tutele e per questo ha deciso di aggregarsi in modo autonomo e indipendente, rompendo in modo dirompente un sistema fatto di silenzi e di accondiscendenze che, anche a causa della Boolkestein, sostenuta da taluni ma demolita grazie alla Base, la stava portando verso l’estinzione. Questa Categoria, invece esiste e resiste; ha deciso di esistere e di resistere. Perciò sarà dura, durissima a morire!