L’inizio della scuola è alle porte e sul territorio si
staglia una nuova realtà.
Il Liceo
Linguistico Europeo, gestito da Fiorella
Carbone e Gianni Manente,
diventa Liceo Internazionale offrendo la possibilità di tre nuovi curricula (liceoclassico, scientifico e linguistico)
da terminare in quattro anni, anziché cinque.
«Il
nostro liceo – spiegano i gestori – pur
rimanendo a 5 anni, propone agli studenti della classe 1 e 2 una rivisitazione
dei programmi e dell’organizzazione didattica adatta ad un liceo di quattro
anni, per rendere più agile l’inserimento nel mondo del lavoro o favorendo l’esperienza
all’estero».
Cosa
cambia. Ci sarà un’area comune ai tre indirizzi, con un monte
di 26 ore settimanali di materie canoniche, più 7 ore di approfondimento specifiche
per ogni settore tenuti da un corpo docenti specializzato. La durata totale
della didattica sarà di 33 ore.
La settimana scolastica sarà scandita dal lunedì al
venerdì: per due giorni il termine delle lezioni sarà alle 16.30, per i
restanti tre alle 14.00.
Per i ragazzi sarà necessario, all’ingresso, fare un
test di orientamento.
Al termine del quadriennio – dopo regolare Esame di Stato – sarà possibile, eventualmente, riconoscere il
titolo acquisito in Italia o avere le premesse per aderire ai corsi proposti
dalla British Study Center gruppo di scuole di lingua inglese con sede a
Londra, Oxford, Brighton e Bournemout, che si occupa di formazione per docenti,
giovani e adulti, vacanze estive, accreditata dal British Council con la quale il
Liceo è in partership.
La
legge. Il liceo a 4 anni nasce durante il periodo del Governo
Letta con il Ministro Carrozza all’Istruzione, la quale incontrando una
delegazione di studenti ed insegnanti del Primo Istituto di Brescia che ha
proposto il piano didattico, rilascio la dichiarazione che “se ci fosse stata quando ero studentessa anch’io mi sarei
iscritta ad una scuola come la vostra” e poi aggiunse: “si tratta di un’esperienza che
dobrebbe diventare un modello da replicare in tutta Italia anche per la scuola
pubblica”.
I
precedenti. Hanno già sperimentato questa modalità scolastica i
seguenti istituti: “San Carlo Borromeo” di Milano,
“Olga Biorini” di Busto Arsizio, “Guido
Carli” di Brescia, “Garibaldi” di Napoli, “Telesi@”di Telese Terme, e ancora gli istituti
paritari “Esedra” di Lucca e “Visconti”
di Roma. L’esemio a noi più vicino è
quello dell’”Orazio Flacco” di Bari.
Il
parere del preside. «Il
ritardo di uno o due anni penalizza i nostri studenti rispetto ai colleghi
europei – commenta il prof. Domerio
Mundo – che terminando gli studi in
anticipo, hanno l’opportunità di immettersi subito nel mondo del lavoro o
dell’università».
Un percorso studi “breve” è una scommessa: «Si può certamente ritenere che un liceo di
soli 4 anni mette in gioco gli studenti più motivati e brillanti – conferma
Mundo – e, probabilmente, in questa fase lo è sicuramente. Ma è anche una
possibilità offerta a studenti che dimostrino buona volontà».
E dunque: classi aperte, lezioni multi disciplinari,
estensione della copresenza dei madre lingua anche nelle ore di altre
discipline non linguistiche, lectiones magistrales affidate a docenti di noto
curriculo professionale.
«La
risposta, dopo breve sondaggio – conclude il dirigente
scolastico -, è stata molto buona e
dunque ci spinge a battere questa strada per offrire un servizio sempre più
aderente ai bisogni degli ‘utenti che si rivolgono una scuola paritaria».