C’era solo una enorme pozza di sangue.
E le urla, il pianto, lo sgomento, le sirene, gli inquirenti, i controlli.
E poi il silenzio. Come se fosse caduto un manto di cenere sul fuoco armato di chi, senza pietà, ha tolto da quelle strade la vita ad una donna innocente.
Ma c’è chi ha provato a scrollarsi di dosso la fuliggine nera della violenza, dell’odio, aprendo le porte di casa per accogliere quanti hanno festeggiato il mese mariano a maggio.
Le stesse donne e uomini di questa città che nei giorni scorsi hanno addobbato via Le Martiri e via Sant’Andrea con fiori, ghirlande e luci.
E ieri, nonostante la pioggia invernale, i lampioni caldi scintillavano sulle pietre del nostro borgo antico. Un piccolo gioiello che, a volte, si dimentica in un cassetto.
Lo riprendi, lo strisci sul cuore per fargli ritrovare lucentezza: ed eccolo lì.
Così quest’anno, non avremo luminarie costose, tornelli e polemiche, ma abbiamo gratis un prezioso presepe a Corte Paú e tutt’attorno stelle di Natale rosse come rubini, ghirlande verdi di speranza. L’alto esempio di Michele Castellano e dei residentidi buona volontà.
La speranza. Quel nobile sentimento che dovrebbe animarci sempre, che dovrebbe spingerci ad amare e custodire bellezza e gentilezza.
La gentilezza da distribuire per dono.
Come quel sorriso dolce di Anna Rosa che dovrebbe accompagnarci.
Il sorriso semplice di una donna che vivrà sempre tra noi.