Alba Adriatica è un approdo
dell’anima.
Vi giunge l’uomo col cuore pien d’affanni e si riconforta, al lento
scorrere delle ore.
Al confine fra Abruzzo e Marche, è una spiaggia d’argento tuffata nella luce.
L’aurora tenue illumina palme dolcemente scompigliate
dal vento ed un lungomare interminato, dove le vite s’incrociano silenziose.
G. è una ragazza che sta
sempre all’ombra, sotto l’ombrellone sdrucito. Si muove con incedere un poco
sghembo, il papà – le spalle appena ricurve, si direbbe porti col sorriso una
croce che nessuno vede – le tiene il braccio e guida i suoi incerti passi.
Lei, che ha la notte
infinita dentro gli occhi, sfiora piano le cose, come si fa con i bambini per scolpirli
con le dita, poi allunga il volto che il sole non bacia ed ascolta il vento…
§ § §
D’incanto, arrivano
loro. Ed è un’invasione silenziosa. Mille piccole farfalle bianche d’improvviso
danzano nell’aria leggera del mattino. Hanno alucce screziate di lacrime nere,
quasi avessero traversato la notte più buia per vestirsi finalmente d’aurora. Saranno
i sogni dei bambini…
N. è un padre giovane, ha i
capelli lunghi e fluenti che sembra un cantante rock acclamato da folle
invasate.
A lui per essere felice basta che lo carezzi il piccolo che porta sulle gambe. Già,
seduto sulla sedia a rotelle, N. fa del suo cuore il passeggino più bello del mondo, tiene così il figlioletto stretto a sé e sente di volare…
§ § §
L’incendio del tramonto
posa soavemente una caligine rosa sopra le colline lontane, esauste di verde
guizzante, mentre il mare placa sospirosi furori dentro la tenera culla del
cielo…
F., nel frastuono dei bimbi
che giocano pazzi d’allegria e delle madri che hanno sempre mille
raccomandazioni, si sente solo. Perché ha amato inutilmente.
Fugge smarrito nella
pineta, si siede sopra una panca di legno antico, vi legge promesse d’amore
altrui che gli fanno ancora più male, e si rannicchia dentro di sé.
Coriandoli di luce si posano sopra il suo
petto come mille aghi puntuti. Anche questa giornata passerà, nell’indifferenza
dell’umanità che corre verso chissà dove…
§ § §
Infine, si leva la luna venata di nostalgia, perduta in un mare d’inchiostro.
Ad una ad una s’accendono stelle bambine.
Lontano, il canto del mare è una nenia struggente…
V. sta sola davanti ad una
piccola statua della Madonna, devoti sistemano sull’altarino tante candele e
fiori profumati.
Lei muove impercettibilmente le labbra e prega per tutti, i
parenti che ancora sono qui e quelli che sono andati via.
Ogni tanto col dorso
della mano frena una lacrima che vorrebbe scivolare lungo la guancia.
E subito
torna a recitare il rosario dei suoi dolori…