Venerdì 28 Aprile 2023, nell’Aula “Margherita De Simone” del Dipartimento di Architettura dell’Università di Palermo, sono stati premiati tre studenti del liceo scientifico “Galileo Galilei” di Bitonto – Alessandro Calamita, Melissa Mundo e Rossella Sicolo – classificatisi primi al concorso nazionale, indetto dal “Centro Studi Pio La Torre” in collaborazione con il MIUR, sul tema “La modernità della legge Rognoni – La Torre nel contrasto alle mafie”, che ha visto la partecipazione di centinaia di scuole italiane.
Gli studenti, coordinati dalle docenti Anna Giovanna Saracino e Antonella Portoghese, hanno realizzato una video intervista al Procuratore della Repubblica di Bari, dott. Roberto Rossi, nel corso della quale hanno chiesto, fra l’altro, cosa spinga uomini come Pio La Torre a mettere a repentaglio la propria stessa vita in nome di ideali quali la legalità e la lotta alla mafia.
“Questi uomini”, ha affermato il Procuratore, “non hanno fatto niente di eccezionale, nel senso che hanno fatto il loro dovere; il problema è che in certe situazioni quello che spetta loro fare è talmente stridente rispetto a tutti quelli che non hanno fatto il loro dovere, per cui sono diventati pericolosi per la mafia”.
Nel corso della manifestazione, organizzata per ricordare Pio La Torre e Rosario Di Salvo nel 41°anniversario della loro uccisione, tanti sono stati gli interventi di personalità politiche, accademiche ed istituzionali, primo fra tutti quello del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che nel messaggio letto in apertura, ha sottolineato l’importanza di mantenere vivo il ricordo di uomini che “hanno pagato con il sacrificio della vita la difesa dei diritti e delle libertà sanciti dalla nostra Costituzione. Il contrasto alle mafie è responsabilità comune per dare vita a società libere ed è fondamentale la sensibilizzazione nei confronti delle giovani generazioni”.
Vito Lo Monaco, presidente emerito del Centro Studi Pio La Torre, ha sottolineato l’importanza della legge Rognoni – La Torre, una legge “senza la quale non sarebbe stato possibile al pool antimafia istruire il maxiprocesso”.
Nel corso della manifestazione sono stati resi noti i risultati della 16ma indagine sulla percezione del fenomeno mafioso fra i giovani, promossa dal Centro Studi Pio La Torre in collaborazione con l’Università di Palermo. È emerso che gli studenti hanno grande fiducia nei confronti dei loro insegnanti, grazie ai quali hanno appreso che cosa siano la mafia, la legalità e la Costituzione, ed anche nei magistrati e nelle forze dell’ordine; ripudiano, invece, la mafia e cresce la sfiducia nella politica.
Tema conduttore degli interventi è stato quello della memoria attiva, strumento fondamentale per assicurare ai giovani un futuro senza la mafia e che non può prescindere da una conoscenza approfondita della storia del nostro Paese. Ai giovani, infatti, è stato più volte rivolto l’invito a farsi testimoni attivi, al di fuori di ogni retorica, e ad informarsi responsabilmente soprattutto attraverso la lettura dei giornali.
Per i nostri studenti è stata una giornata unica, a loro dire, perché hanno avuto l’onore di ascoltare dal vivo le testimonianze di tante personalità del mondo della politica, delle istituzioni e dell’università e, soprattutto, le testimonianze dei figli di Pio La Torre e Rosario Di Salvo impegnati, dopo quarant’anni, a tenere vivo il ricordo dei loro padri. Particolarmente toccanti le parole di Franco La Torre, che ha ricordato come Rosario Di Salvo fosse stato l’unico ad accettare l’incarico di collaborare con il padre dopo che altri si erano rifiutati di farlo, ben consapevoli del rischio legato a quel ruolo.
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