Nonostante la terminologia moderna abbia provato a tendere la perfida trappola, ci sono ancora dirigenti che sono presidi.
Sì, vogliamo dire che esistono persone sensibili che si sentono profondamente tali, perché mai hanno dimenticato la loro vita fra i banchi e dietro la cattedra, e che sanno che la comunità scolastica è fatta di anime – studenti e docenti, segretari e personale vario – che palpitano, sognano, esistono e spesso resistono.
La professoressa Giovanna Palmulli – idee chiare e sorriso ognora contagioso – ha guidato, con mano ferma e saggia, l’Istituto d’Istruzione Secondaria Superiore “Volta-De Gemmis” per due lustri importanti, ed ora è approdata al capolinea, per raggiunti limiti lavorativi e anagrafici: “Sono stati dieci anni stupendi – racconta con gioioso entusiasmo -, perché non solo ho guidato una scuola splendida, ma ho avuto un rapporto speciale con la città. Da Andria, ero al “Mons. Di Donna”, chiesi il trasferimento e approdai a San Girolamo, 22° C.D., fino al 31 dicembre 2008, poi vengo trasferita a Conversano, “2° C.D. Via Firenze”, e mi rimetto in testa di rientrare a Bari, alla “G. Laterza”. La perdo dopo due anni per dimensionamento e vado a Triggiano, alla “Giovanni XXIII”, dove avevo un perfetto team di collaboratrici. Infine, decido di passare alle superiori e vengo destinata qui, al “Volta-De Gemmis””.
E si riavvolge il nastro della memoria: “Il primo periodo non fu semplice perché si trattava di un tecnico con la complessità del personale ben radicato sulle sue posizioni. Per superare questi anni di disorientamento, con una struttura da rinnovare e con assenza di progettualità, fui spinta dalla voglia di innovare tutto. Il cambio me lo diede il compianto collega Peppino Paciullo, la scuola, un anno prima aveva perso l’autonomia e c’era Arcangelo Fornelli del “Vitale Giordano”. Insomma, sono arrivata per caso, e con me è cresciuta tantissimo. Qualche anno dopo, ci hanno annesso altre tre sedi, recuperando così l’Agrario di Terlizzi e il professionale “Traetta”, compreso il chimico, all’ex San Carlo.
Le parole sembrano vibrare di giusto orgoglio: “È stato un lavoro continuo e complesso: per quel che concerne il decoro, il rinnovo delle attrezzature spesso abbiamo provveduto noi, con le nostre forze economiche; con Marco Bronzini alla Città Metropolitana abbiamo avviato una feconda sinergia e siamo così riusciti a realizzare l’Aula Magna e a ristrutturare la palestra; abbiamo bonificato dell’amianto la pensilina esterna,eliminandola, curato il giardino e creato uno spazio per l’attività fisica dei ragazzi utilizzando anche i fondi dedicati alla pandemia. Ho cercato di migliorare anche i servizi igienici e son riuscita a far dotare di condizionatori alcuni spazi laboratoriali condivisi. Poi, con tanti progetti funzionali, abbiamo rinnovato gli arredi. Ho aperto al territorio l’istituto con l’intento di valorizzare le eccellenze: sono fiera anche dei nostri giovani ciceroni, che, per esempio, sono molto ricercati dal notaio Consiglio dell’Adsi. E ho dato un respiro internazionale all’offerta formativa con Pon, i Por Puglia ed Erasmus”.
Oltre agli impegni istituzionali, c’è proprio un legame forte e indissolubile che la unisce alla città del Torrione Angioino: “Sono arrivata dieci anni fa e non me ne sono andata più. Trenta anni fa ho partorito qui seguita dal ginecologo Valerio Giordano, braccio destro del dottor Mona, mio marito ha scritto la tesi di laurea avente come argomento la Lama Balice, mia nonna, Angela Minardi, era di Bitonto, il mio cognome è ruvese. Ritengo di aver avuto, un’ottima interlocuzione con le diverse amministrazioni comunali, con Michele Abbaticchio e Francesco Paolo Ricci, che, appena eletto, venne a farci visita il primo giorno del nuovo anno scolastico. Sono stati tutti sempre molto attenti e ci hanno sostenuti anche come capofila di progetti per la legalità”.
La prof.ssa Palmulli, ci svela anche un aneddoto che precede la sua nomina proprio qui a Bitonto.
Forse, è solo il mistero tutto umano e bellissimo che sottende alle vicende di ognuno di noi: “Posso affermare con certezza che è stato un crocevia di storie e destini. Ero qui persino molto tempo prima della nomina, alla Festa Patronale, incuriosita dalla Battaglia del 25 maggio 1734 fra l’esercito spagnolo e quello austriaco e dalla storia del miracolo dell’Immacolata” che salvò la città di Bitonto.
Tecnicamente, la prof.ssa Giovanna Palmulli, impeccabile dirigente scolastica e soprattutto preside, tra qualche giorno sarà “in quiescenza”. Ma, conoscendola, non si fermerà mai nella sua diuturna opera di conoscenza dell’altro e di meticolosa organizzazione di tutto quel che intercetta il suo sguardo e attraverso il nostro attento giornale, rivolge un augurio a tutta la Comunità scolastica di proseguire guardando alle nuove prospettive didattiche che già albeggiano all’orizzonte. Buon anno scolastico 2024/25.