Mi chiedo in quale parte sperduta del cielo ti nascondi quando fuori piove ed è brutto tempo. Quasi mi aspetto che all’improvviso sbuchi tu tra le nuvole, affacciato ad una finestra a cercare proprio il mio sguardo per dirmi che sei lì, al sicuro da tutto. Mentre mi sorridi e mi saluti con la mano.Come se fossimo vicini e potessimo sentirci.
È così che cerco di ingannare la mia mente quando mi vieni in mente tu. E tutti i ricordi dei momenti che ho con te.
“Facciamo uno spettacolo? Io e Nicolò balliamo la break dance, Anna Maria e Claudia i balli di gruppo e tu dirigi e ci realizzi i vestiti.” Mi dicevi così, ricordi? quando giocavamo da piccoli sul terrazzo di casa di nonna. Ci bastava così poco per divertirci ed essere felici. Un po’ di musica e due vestiti cuciti con la spillatrice. Ed eravamo spensierati. Ma soprattutto uniti. Sempre insieme.
E adesso lo spettacolo non c’è più senza di te. Adesso quel terrazzo di nonna è sempre più vuoto perché non riusciamo più a stare tutti assieme senza sentire e vedere la tua mancanza.
Anche stare seduti a pranzo attorno allo stesso tavolo è diventato così difficile che tutte le volte che nonna mi invita da lei devo inventare delle scuse per non andarci. Ci saranno sempre due sedie vuote tra di noi. Ad aspettare che torniate. Sì, ad illuderci che possiate tornare tra noi. Ed è questo che ci tocca fare ora. Continuare a vivere. E aspettare una giustizia che non sarà mai giusta per noi perché niente e nessuno vi riporterà all’esatto istante in cui qualcuno vi ha strappato alla vita per cercare di evitarlo. Non è vero che il tempo risana le ferite e aiuta a capire. Credo che non esista un dolore più grande di questo, nessuna consolazione davanti al tuo letto vuoto nella stanza dove ogni cosa è rimasta così come l’hai lasciata, come se il tempo si fosse fermato a quel giorno. Entro quasi in punta di piedi come se stessi dormendo ma tu non ci sei. C’è solo una piccola lucina accesa davanti alla tua foto e tu non ci sei, non c’è la tua voce. Solo silenzio. E vuoto. E credimi io vorrei tanto tanto abbracciarti così forte proprio come quel giorno in cui sei venuto a casa mia e tutto felice mi hai detto che avevi assaggiato in pasticceria uno dei miei macaron al cioccolato bianco e che ti erano piaciuti tanto. Vorrei abbracciarti così forte da non avere più il respiro. Non ho più preparato i macaron perché non ci sei tu a mangiarli. Che senso ha adesso più? Soprattutto oggi che è il tuo compleanno e non sei qui. Avresti soffiato 25 candeline ma solo per una avresti espresso il desiderio. E allora lo esprimo io per te. Vieni a trovarci nei sogni.Resta tra noi.Fatti sentire. Abbiamo tanto bisogno di te.
Festeggia lassù con Floriana, Ezia e Alessandro.
Buon compleanno Tomas, con amore.
Tua cugina Mina