Potremmo
scriverla in arabo”??????? ” , oppure in cinese “??”, o per
rimanere in argomenti di cronaca in turco “bütünle?me” o semplicemente in
italiano “integrazione”.
In ogni
parte del mondo la scrivono e pronunciano in maniera differente, ma dietro di
se ha lo stesso significato etimologico.
Vi parlo
dell’integrazione !
Nel corso
dei secoli ha portato alla morte o nel migliore dei casi alla riscossa sociale
di generazioni di individui.
Per Bitonto
giovedì scorso, 20 Giugno, è stata la conferma, invece, di come un gruppo di 35
profughi nella “Giornata Mondiale del
Rifugiato”, festeggiata in villa comunale, abbia oltrepassato la linea del traguardo sancita dall’integrazione
sociale.
L’anno
scorso era stato il linguaggio universale della musica di Vadhat a trasmetterci
l’emozione intrinseca in ogni ospite della Soc.Cop.Soc. Auxilium, mentre
quest’anno è stato l’agonismo sportivo a farci rivivere le stesse emozioni.
Entrando in
villa spiccavano i sorrisi di uomini, donne e ragazzi provenienti da ogni parte
disparata del mondo quale Afghanistan o Nigeria o altri posti ancora dove le
dittature e le guerre seminano morte e terrore costringendoli alla disperata
fuga.
Nei loro
occhi si poteva leggere, così, quel desiderio realizzato e donatogli da una
comunità che spesso non sa riconoscersi e rispecchiarsi in sani valori civili
ma che evidentemente ha deciso di fare un’eccezione.
C’era anche
chi mostrava i suoi lavori sartoriali o altri ancora che mostravano le opere in
pietra realizzate in collaborazione con associazioni locali, mostrando ognuno
le proprie abilità.
Insomma è
bastato un intero pomeriggio per respirare nel polmone verde della città quella
gioia di vivere figlia prediletta dell’integrazione sociale.
Questi
rifugiati avrebbero potuto scegliere vie parallele a quella della loro tutela
ma pur portandoli ad ottenere una ricchezza materiale non gli avrebbe mai
portati a raggiungere un tale tasso di ricchezza d’animo e felicità interiore.
A guidarli
in ogni passo e a fargli da angelo custode fin dal loro arrivo a Bitonto c’è
l’equipe dell’Auxilium con Sante Sabatino (coordinatore del centro
d’accoglienza SPRAR), Michela Spennacchio (psicologa), Luana Costa ( Assistente
sociale), Doriana Saltarelli ( insegnante d’italiano), Anna Putignano, Conny
Brattoli, Rossella Avellis, Gianna Medvid ( operatrici) a tutti loro và il
merito di essere riusciti nel trasformare l’esser rifugiato in qualcosa di
davvero importante per la comunità nonché l’aver trasmesso tenacia e voglia di
ricominciare ad ogni rifugiato ospite della cooperativa.