L’Area produttiva paesaggisticamente ed ecologicamente attrezzata? È un altro sostanziale fallimento dell’amministrazione Abbaticchio.
L’attacco. Francesco Natilla, capogruppo in Consiglio comunale di “Bitonto riformista” boccia in modo netto la variante urbanistica che doveva (dovrà?) trasformare e rilanciare la nostra zona artigianale e renderla più attrattiva per gli imprenditori e investitori. Il consigliere, in realtà, “parla” tramite la delibera n° 1273 della Giunta regionale, datata 28 luglio, con la quale l’esecutivo guidato da Michele Emiliano ha sì approvato ma con prescrizioni il progetto del Comune.
Provvedimento che – scrive il consigliere su Facebook – “impone una serie di prescrizioni che, di fatto, ne impediscono l’attuazione. Infatti non sarà possibile costruire edifici per la produzione di beni e servizi di natura agricola, turistico alberghiero, di valorizzazione beni culturali e ambientali, per svolgere attività sportive, ludiche e ricreative nè, tantomeno, attività di cinema, teatro e pubblico spettacolo in genere. L’unica possibilità ottenuta è poter costruire stabilimenti commerciali e attività di formazione professionale. Ma anche questa non è una novità giacché capannoni commerciali sono stati autorizzati con una normale variante urbanistica che il Comune ha già concesso e con inusuale rapidità”. Per tutte queste motivazioni, dunque, saremmo davanti a “un altro sostanziale fallimento dell’amministrazione Abbaticchio nonostante le illusorie aspettative pretestuosamente ingenerate”.
La difesa. Dall’alta parte dell’emiciclo, invece, la situazione è vista in modo completamente diverso. E, interpellato sulla questione, il primo cittadino ha (seraficamente) sottolineato che “il Comune ha avuto l’autorizzazione alla prima zona artigianale Appea, che significa dare la possibilità agli imprenditori e quindi avere, come chiesto da oltre 20 anni, nella zona Pip anche le attività commerciali. Dà anche diritto a contributi a fondo perduto attraverso procedure negoziali e bandi attivati dalla Regione Puglia e anche crediti di imposta, ci permette di consolidare il riconoscimento già avuto qualche anno fa di essere Zona economico speciale (Zes, per intenderci), e dà la possibilità di utilizzare i capannoni per attività commerciali, l’obiettivo principale che ci si era posti. Ci sono alcune restrizioni, molto comprensibili, considerando che è la prima Appea in Puglia e quindi Bitonto parte come capofila di altre possibili Aree produttive paesaggisticamente ed ecologicamente attrezzate”.