«Apriremo il locale domenica perché ce l’avete chiesto in tanti, perché Bitonto e noi non meritiamo tutto questo». Sono le parole di Cosimo Lovero e Nunzia Liso, i proprietari della norcineria in piazza Cattedrale che sono stati vittima, sabato scorso, di un’aggressione che pare sia solo il culmine di una serie di angherie subite da mesi. Ancora si avvertono i colpi dei calci e pugni che sono stati sferrati da una baby gang contro uno dei titolari e un cameriere. Non sono mancate anche le minacce da parte di questo gruppo di ragazzini, anzi sono continuate nei giorni a seguire, aprendo una ferita nel cuore di tutta la comunità. È da qui che è nata l’idea dell’iniziativa dal titolo “La sedia rotta. Abbraccio di solidarietà per Cosimo e Nunzia”. A promuoverla, un comitato spontaneo di cittadini che dà appuntamento a tutti in piazza Cattedrale domani alle 19. «Subito dopo l’aggressione ai danni della norcineria -ha dichiarato il sindaco Francesco Paolo Ricci-, ho fatto sentire la vicinanza dell’amministrazione comunale e della città intera recandomi con Cosimo e Nunzia, unitamente al comandante della polizia locale, presso la stazione dei carabinieri. Insieme a tanti ho chiesto, quindi, a Cosimo e Nunzia di non mollare». I due, fino a qualche giorno fa, sembravano decisi a fare le valigie e lasciare Bitonto, erano barricati in casa per la paura che capitasse altro di ancora più brutto viste le minacce di morte e di incendio del locale. E, in tutto questo, ci si continua a chiedere perché. La comunità non ha mai smesso di mostrare vicinanza con l’auspicio che si arrivasse a prendere la decisione di rialzarsi. Adesso, però, «toccherà a noi tutti -ha aggiunto il primo cittadino- il dovere di far sentire il nostro sostegno» e con l’incontro in piazza di domani si intende fare proprio questo, è un primo passo per ripartire più forti di prima e con la garanzia di una maggiore e più costante sicurezza. «Ringraziamo tutti quelli che ci sono vicini -ha detto Nunzia- in primis il nostro sindaco Francesco Paolo Ricci che non ci ha mollato un solo giorno e poi tutta la comunità. Ora sta a voi aggiustare quella sedia rotta». Per giorni, fuori dal locale sono rimasti i resti di quel tavolo e quelle sedie in legno che sono sempre stati all’ingresso, pronti ad accogliere gli amici tutti, e poi sono stati distrutti dalla baby gang. Sono stati il segno di un dolore che non andava e non va nascosto, ma va liberato affinché non vincano quelli che credono di essere i più forti, ma coloro che continuano a credere nella bellezza di Bitonto, a investire denaro, tempo e buon animo per ripopolare le sue piazze e viverla al meglio. «Perché siamo un paese fatto di tanta brava gente», ha aggiunto la titolare della norcineria. «È vero, c’è tanto da fare e la pandemia certo non ha fatto altro che accentuare le problematiche di questa nuova generazione che non ha più punti di riferimento positivi, dopo tutto quello che ci propinano sui social e in tv. La colpa non è la loro, ma di quella mamma che alla telefonata è accorsa usando violenza senza sapere il perché e per come». Parole rivolte ai ragazzini, per lo più minorenni, che hanno perpetrato violenza sabato e che dovrebbero fare riflettere. «Il mea culpa dovremmo farcelo un po’ tutti noi. Io li perdono-ha concluso Nunzia-, perdono tutti quelli che quella sera si sono avventati contro di noi, perché, col senno di poi, non siamo stati in grado di capire il disagio che vivono questi figli. Ma la giustizia deve fare il suo corso e le istituzioni devono fare il loro dovere». La situazione, però, sarebbe molto più complessa, andrebbe risolta sotto più fronti e, a tal proposito, il sindaco ha assicurato: «Ho chiesto al prefetto di Bari e ai vertici provinciali di polizia di garantire una maggiore presenza degli uomini in divisa sul territorio». Una città più presidiata sarebbe un inizio, solo con il tempo si vedranno i risvolti di questa storia che, al momento, pare stia avendo un lieto fine.
«Apriremo il locale domenica perché ce l’avete chiesto in tanti, perché Bitonto e noi non meritiamo tutto questo». Sono le parole di Cosimo Lovero e Nunzia Liso, i proprietari della norcineria in piazza Cattedrale che sono stati vittima, sabato scorso, di un’aggressione che pare sia solo il culmine di una serie di angherie subite da mesi. Ancora si avvertono i colpi dei calci e pugni che sono stati sferrati da una baby gang contro uno dei titolari e un cameriere. Non sono mancate anche le minacce da parte di questo gruppo di ragazzini, anzi sono continuate nei giorni a seguire, aprendo una ferita nel cuore di tutta la comunità. È da qui che è nata l’idea dell’iniziativa dal titolo “La sedia rotta. Abbraccio di solidarietà per Cosimo e Nunzia”. A promuoverla, un comitato spontaneo di cittadini che dà appuntamento a tutti in piazza Cattedrale domani alle 19. «Subito dopo l’aggressione ai danni della norcineria -ha dichiarato il sindaco Francesco Paolo Ricci-, ho fatto sentire la vicinanza dell’amministrazione comunale e della città intera recandomi con Cosimo e Nunzia, unitamente al comandante della polizia locale, presso la stazione dei carabinieri. Insieme a tanti ho chiesto, quindi, a Cosimo e Nunzia di non mollare». I due, fino a qualche giorno fa, sembravano decisi a fare le valigie e lasciare Bitonto, erano barricati in casa per la paura che capitasse altro di ancora più brutto viste le minacce di morte e di incendio del locale. E, in tutto questo, ci si continua a chiedere perché. La comunità non ha mai smesso di mostrare vicinanza con l’auspicio che si arrivasse a prendere la decisione di rialzarsi. Adesso, però, «toccherà a noi tutti -ha aggiunto il primo cittadino- il dovere di far sentire il nostro sostegno» e con l’incontro in piazza di domani si intende fare proprio questo, è un primo passo per ripartire più forti di prima e con la garanzia di una maggiore e più costante sicurezza. «Ringraziamo tutti quelli che ci sono vicini -ha detto Nunzia- in primis il nostro sindaco Francesco Paolo Ricci che non ci ha mollato un solo giorno e poi tutta la comunità. Ora sta a voi aggiustare quella sedia rotta». Per giorni, fuori dal locale sono rimasti i resti di quel tavolo e quelle sedie in legno che sono sempre stati all’ingresso, pronti ad accogliere gli amici tutti, e poi sono stati distrutti dalla baby gang. Sono stati il segno di un dolore che non andava e non va nascosto, ma va liberato affinché non vincano quelli che credono di essere i più forti, ma coloro che continuano a credere nella bellezza di Bitonto, a investire denaro, tempo e buon animo per ripopolare le sue piazze e viverla al meglio. «Perché siamo un paese fatto di tanta brava gente», ha aggiunto la titolare della norcineria. «È vero, c’è tanto da fare e la pandemia certo non ha fatto altro che accentuare le problematiche di questa nuova generazione che non ha più punti di riferimento positivi, dopo tutto quello che ci propinano sui social e in tv. La colpa non è la loro, ma di quella mamma che alla telefonata è accorsa usando violenza senza sapere il perché e per come». Parole rivolte ai ragazzini, per lo più minorenni, che hanno perpetrato violenza sabato e che dovrebbero fare riflettere. «Il mea culpa dovremmo farcelo un po’ tutti noi. Io li perdono-ha concluso Nunzia-, perdono tutti quelli che quella sera si sono avventati contro di noi, perché, col senno di poi, non siamo stati in grado di capire il disagio che vivono questi figli. Ma la giustizia deve fare il suo corso e le istituzioni devono fare il loro dovere». La situazione, però, sarebbe molto più complessa, andrebbe risolta sotto più fronti e, a tal proposito, il sindaco ha assicurato: «Ho chiesto al prefetto di Bari e ai vertici provinciali di polizia di garantire una maggiore presenza degli uomini in divisa sul territorio». Una città più presidiata sarebbe un inizio, solo con il tempo si vedranno i risvolti di questa storia che, al momento, pare stia avendo un lieto fine.
«Apriremo il locale domenica perché ce l’avete chiesto in tanti, perché Bitonto e noi non meritiamo tutto questo». Sono le parole di Cosimo Lovero e Nunzia Liso, i proprietari della norcineria in piazza Cattedrale che sono stati vittima, sabato scorso, di un’aggressione che pare sia solo il culmine di una serie di angherie subite da mesi. Ancora si avvertono i colpi dei calci e pugni che sono stati sferrati da una baby gang contro uno dei titolari e un cameriere. Non sono mancate anche le minacce da parte di questo gruppo di ragazzini, anzi sono continuate nei giorni a seguire, aprendo una ferita nel cuore di tutta la comunità. È da qui che è nata l’idea dell’iniziativa dal titolo “La sedia rotta. Abbraccio di solidarietà per Cosimo e Nunzia”. A promuoverla, un comitato spontaneo di cittadini che dà appuntamento a tutti in piazza Cattedrale domani alle 19. «Subito dopo l’aggressione ai danni della norcineria -ha dichiarato il sindaco Francesco Paolo Ricci-, ho fatto sentire la vicinanza dell’amministrazione comunale e della città intera recandomi con Cosimo e Nunzia, unitamente al comandante della polizia locale, presso la stazione dei carabinieri. Insieme a tanti ho chiesto, quindi, a Cosimo e Nunzia di non mollare». I due, fino a qualche giorno fa, sembravano decisi a fare le valigie e lasciare Bitonto, erano barricati in casa per la paura che capitasse altro di ancora più brutto viste le minacce di morte e di incendio del locale. E, in tutto questo, ci si continua a chiedere perché. La comunità non ha mai smesso di mostrare vicinanza con l’auspicio che si arrivasse a prendere la decisione di rialzarsi. Adesso, però, «toccherà a noi tutti -ha aggiunto il primo cittadino- il dovere di far sentire il nostro sostegno» e con l’incontro in piazza di domani si intende fare proprio questo, è un primo passo per ripartire più forti di prima e con la garanzia di una maggiore e più costante sicurezza. «Ringraziamo tutti quelli che ci sono vicini -ha detto Nunzia- in primis il nostro sindaco Francesco Paolo Ricci che non ci ha mollato un solo giorno e poi tutta la comunità. Ora sta a voi aggiustare quella sedia rotta». Per giorni, fuori dal locale sono rimasti i resti di quel tavolo e quelle sedie in legno che sono sempre stati all’ingresso, pronti ad accogliere gli amici tutti, e poi sono stati distrutti dalla baby gang. Sono stati il segno di un dolore che non andava e non va nascosto, ma va liberato affinché non vincano quelli che credono di essere i più forti, ma coloro che continuano a credere nella bellezza di Bitonto, a investire denaro, tempo e buon animo per ripopolare le sue piazze e viverla al meglio. «Perché siamo un paese fatto di tanta brava gente», ha aggiunto la titolare della norcineria. «È vero, c’è tanto da fare e la pandemia certo non ha fatto altro che accentuare le problematiche di questa nuova generazione che non ha più punti di riferimento positivi, dopo tutto quello che ci propinano sui social e in tv. La colpa non è la loro, ma di quella mamma che alla telefonata è accorsa usando violenza senza sapere il perché e per come». Parole rivolte ai ragazzini, per lo più minorenni, che hanno perpetrato violenza sabato e che dovrebbero fare riflettere. «Il mea culpa dovremmo farcelo un po’ tutti noi. Io li perdono-ha concluso Nunzia-, perdono tutti quelli che quella sera si sono avventati contro di noi, perché, col senno di poi, non siamo stati in grado di capire il disagio che vivono questi figli. Ma la giustizia deve fare il suo corso e le istituzioni devono fare il loro dovere». La situazione, però, sarebbe molto più complessa, andrebbe risolta sotto più fronti e, a tal proposito, il sindaco ha assicurato: «Ho chiesto al prefetto di Bari e ai vertici provinciali di polizia di garantire una maggiore presenza degli uomini in divisa sul territorio». Una città più presidiata sarebbe un inizio, solo con il tempo si vedranno i risvolti di questa storia che, al momento, pare stia avendo un lieto fine.
«Apriremo il locale domenica perché ce l’avete chiesto in tanti, perché Bitonto e noi non meritiamo tutto questo». Sono le parole di Cosimo Lovero e Nunzia Liso, i proprietari della norcineria in piazza Cattedrale che sono stati vittima, sabato scorso, di un’aggressione che pare sia solo il culmine di una serie di angherie subite da mesi. Ancora si avvertono i colpi dei calci e pugni che sono stati sferrati da una baby gang contro uno dei titolari e un cameriere. Non sono mancate anche le minacce da parte di questo gruppo di ragazzini, anzi sono continuate nei giorni a seguire, aprendo una ferita nel cuore di tutta la comunità. È da qui che è nata l’idea dell’iniziativa dal titolo “La sedia rotta. Abbraccio di solidarietà per Cosimo e Nunzia”. A promuoverla, un comitato spontaneo di cittadini che dà appuntamento a tutti in piazza Cattedrale domani alle 19. «Subito dopo l’aggressione ai danni della norcineria -ha dichiarato il sindaco Francesco Paolo Ricci-, ho fatto sentire la vicinanza dell’amministrazione comunale e della città intera recandomi con Cosimo e Nunzia, unitamente al comandante della polizia locale, presso la stazione dei carabinieri. Insieme a tanti ho chiesto, quindi, a Cosimo e Nunzia di non mollare». I due, fino a qualche giorno fa, sembravano decisi a fare le valigie e lasciare Bitonto, erano barricati in casa per la paura che capitasse altro di ancora più brutto viste le minacce di morte e di incendio del locale. E, in tutto questo, ci si continua a chiedere perché. La comunità non ha mai smesso di mostrare vicinanza con l’auspicio che si arrivasse a prendere la decisione di rialzarsi. Adesso, però, «toccherà a noi tutti -ha aggiunto il primo cittadino- il dovere di far sentire il nostro sostegno» e con l’incontro in piazza di domani si intende fare proprio questo, è un primo passo per ripartire più forti di prima e con la garanzia di una maggiore e più costante sicurezza. «Ringraziamo tutti quelli che ci sono vicini -ha detto Nunzia- in primis il nostro sindaco Francesco Paolo Ricci che non ci ha mollato un solo giorno e poi tutta la comunità. Ora sta a voi aggiustare quella sedia rotta». Per giorni, fuori dal locale sono rimasti i resti di quel tavolo e quelle sedie in legno che sono sempre stati all’ingresso, pronti ad accogliere gli amici tutti, e poi sono stati distrutti dalla baby gang. Sono stati il segno di un dolore che non andava e non va nascosto, ma va liberato affinché non vincano quelli che credono di essere i più forti, ma coloro che continuano a credere nella bellezza di Bitonto, a investire denaro, tempo e buon animo per ripopolare le sue piazze e viverla al meglio. «Perché siamo un paese fatto di tanta brava gente», ha aggiunto la titolare della norcineria. «È vero, c’è tanto da fare e la pandemia certo non ha fatto altro che accentuare le problematiche di questa nuova generazione che non ha più punti di riferimento positivi, dopo tutto quello che ci propinano sui social e in tv. La colpa non è la loro, ma di quella mamma che alla telefonata è accorsa usando violenza senza sapere il perché e per come». Parole rivolte ai ragazzini, per lo più minorenni, che hanno perpetrato violenza sabato e che dovrebbero fare riflettere. «Il mea culpa dovremmo farcelo un po’ tutti noi. Io li perdono-ha concluso Nunzia-, perdono tutti quelli che quella sera si sono avventati contro di noi, perché, col senno di poi, non siamo stati in grado di capire il disagio che vivono questi figli. Ma la giustizia deve fare il suo corso e le istituzioni devono fare il loro dovere». La situazione, però, sarebbe molto più complessa, andrebbe risolta sotto più fronti e, a tal proposito, il sindaco ha assicurato: «Ho chiesto al prefetto di Bari e ai vertici provinciali di polizia di garantire una maggiore presenza degli uomini in divisa sul territorio». Una città più presidiata sarebbe un inizio, solo con il tempo si vedranno i risvolti di questa storia che, al momento, pare stia avendo un lieto fine.