Impegni mantenuti. E via libera dalla Giunta comunale alla proroga decennale – scadenza 23 novembre 2030 – dell’accordo con “Conserva holding s.r.l”, la vecchia “Futura Enterprise srl” tanto per intenderci.
Anche per i prossimi dieci anni, allora, la società continuerà a operare nella piattaforma logistica presente al chilometro 2,5 della strada provinciale 231, proprio perché ha mantenuto fede ai “compiti” stabiliti nell’accordo di programma messo nero su bianco oltre dieci anni fa.
Tutto parte, in realtà, nel 2007, allorchè l’allora società Futura Enterprise srl presentava richiesta di “intervento per la razionalizzazione e l’ampliamento della piattaforma logistica alla S.P. 231 Km. 2,5” in variante allo strumento urbanistico generale di questo Comune”, precisando anche che “l’approvazione del suddetto accordo avrebbe prodotto una variante urbanistica al Piano regolatore generale, al fine di riunire intorno alla sede indicata l’intera attività lavorativa attraverso il cambio di destinazione d’uso di adiacenti aree a destinazione agricola ubicate sempre nel territorio del Comune di Bitonto ed entrate nella proprietà della Futura Enterprise, in grado di soddisfare le esigenze di ampliamento della azienda”.
Due anni dopo, nel 2009, l’accordo di programma ottiene il disco verde sia dalla Giunta pugliese e quindi dal Consiglio comunale cittadino. La firma tra il Comune e la società arriva nel febbraio 2010, e la convenzione ha come oggetto la “realizzazione di opere e interventi inerenti la razionalizzazione e ampliamento della piattaforma logistica alla S.P. Km. 2,5 in variante alla strumentazione urbanistica generale del Comune di Bitonto”, si legge sempre nella delibera licenziata l’11 febbraio.
La convenzione, come detto, chiedeva impegni precisi all’azienda. Due in modo particolare: da un lato “lavori di costruzione dei capannoni” nel rispetto del cronoprogramma dei lavori, e l’impegno alla “assunzione di 150 unità lavorative e al mantenimento di tale livello occupazionale” in coerenza con il cronoprogramma delle assunzioni.
Nell’agosto scorso, dalla società arriva una richiesta di proroga dell’accordo – in realtà, altre erano già arrivate anni prima – presentando al Comune tutta la documentazione adatta a far capire come, sul piano occupazionale, i numeri sono stati importanti. Nel 2010, c’erano 24 dipendenti, mentre dal 2011 al 2017 “riguardo al numero totale, le unità lavorative assunte sono in numero assai maggiore di quello di 150 unità previsto in convenzione; riguardo al numero annuale, nel 2012 risultano assunti e/o mantenuti in più 269 unità; 120 nel 2014; 49 nel 2016 e 25 nel 2017”, si legge negli atti presentati dall’azienda.
Bene (ma non benissimo) anche per quanto riguarda l’impegno costruttivo, in quanto sono state presentate, nel decennio, varie pratiche di realizzazioni di uffici e servizi prefabbricati, ampliamento uffici Amazon, e pure un capannone e una tettoia, ma “tali interventi non corrispondono in totale a quelli previsti nel cronoprogramma”, fanno sapere dal Comune, ma secondo il “Gruppo Conserva” “le restanti opere previste nel cronoprogramma lavori non sono state a oggi ancora eseguite a causa di condizioni macroeconomiche impeditive dovute al permanere dello stato di crisi generale sin dal 2012 e che hanno influito negativamente sullo sviluppo delle attività, ma che lo stesso Gruppo intende senz’altro realizzare”.
Anche per questo, allora, si è chiesta una proroga decennale. Avallata dalla Giunta comunale.
L’ultimo passaggio adesso spetta all’assemblea consiliare.