Il vero punto di forza del professor Antonio Moschetta è il cuore.
Sì, il suo essere sempre per tutti – e sottolineo: tutti – fa sì che la sua sorte di stimato professionista e insigne ricercatore non sia altro che la logica conseguenza di questo innato altruismo. Divulgatore scientifico di rara e lucente efficacia, lo studioso bitontino s’è cimentato in una nuova, affascinante prova: scrivere un libro.
Per Mondadori ha pubblicato, infatti, “Il tuo metabolismo”, opera agile e pur pensosa che è stata presentata ieri nella sede barese della Feltrinelli, dove tutte le copie sono andate a ruba.
Con la gente piacevolmente incantata e aggrappolata persino sulle pile di libri del secondo piano, il direttore della Gazzetta del Mezzogiorno Giuseppe de Tomaso – con la consueta maestria – e il prof catodico Michele Mirabella – saltabeccando con scafata sapienza fra una etimologia e una citazione dotta – hanno cantato le lodi della novità editoriale mondadoriana.
“È stata la mia prima esperienza, prima di questo libro ho scritto solo le ricette e qualche articolo scientifico. È stata una bella esperienza per misurarsi con sé stesso. Non mi sentivo pronto, perché quando scrivi sei solo e non hai consigli da nessuno. Ho iniziato a crederci di più e ho tradotto cosa dicevo agli studenti, agli incontri divulgativi”.
A proposito di diete farlocche che girano per il mondo a capocchia, il conduttore di Elisir è stato molto icastico al riguardo bollandole come “puttanate”, Moschetta per soprammercato ha notato: “Non pensiamo ci sia un’altrernativa alla scienza, perché significa negare il progresso. Non è stato criticare le fake news, un consiglio che va bene a tutti, ma cosa accade nel nostro organismo e ciò che va bene per uno, non va bene per l’altro. È fondamentale ribadire il concetto della sartorialità”.
Un altro pallino dello scienziato, l’alimentazione come nodo cruciale della prevenzione di neoplasie et similia: “Ogni volta che diciamo a parenti o ai pazienti che se vivete così (sovrappeso, fumando e bevendo) non è un campanello d’allarme vero. I dati a rischio, se incontro il cancro in un momento di stato di salute cattivo sicuramente avrà meno possibilità di riuscita.
C’è sempre un modo per tornare indietro. Non siamo uguali al nastro di partenza, non solo per un DNA diverso, ma possiamo aumentare la capacità di guarigione fino al 40% in più. Longevità ottima a 83,7 anni di media, a Bari, le donne arrivano a 86, gli uomini a 79”.
“Tu, rispolverando l’essenza del giuramento ippocrateo, hai scritto un libro di sociologia, ed è di altissimo profilo soprattutto perché è semplice e parla a tutti”, è stato il complimento sincero di Mirabella.
“Questo è il momento in cui la passione si deve coniugare con la missione, il mio hobby è il lavoro, credere a chi vi aiuta a crescere. Tutti siamo in grado di dare il massimo di noi stessi, non dobbiamo demordere mai e lo dico soprattutto ai giovani: non mollate mai”, è stata l’esortazione conclusiva ed entusiasmante del grandissimo Antonio.