Dal prof. Francesco Brandi, Segretario del Circolo bitontino del Partito Democratico, riceviamo e pubblichiamo:
La discussione sul fascismo mai morto non è cominciata avantieri, ma dura da quando Mussolini è stato appeso a Piazzale Loreto.
Giuseppe Antonio Borgese già nel 1946 volle dare un messaggio chiaro: il fascismo è caduto, ma dipenderà da noi la sua definitiva scomparsa.
Per venire ai giorni nostri, la ricetta della Lega di Matteo Salvini è un mix di demagogia e di nazionalismo xenofobo, ingredienti principali del fascismo.
Il populismo di Mussolini denunciato da Gramsci si basava su riforme e iniziative anche di gran successo,
come i treni popolari, il dopolavoro, le colonie per i bambini, le associazioni femminili: il tutto coniugato con il razzismo e l’antisemitismo.
Una politica tendente ad avere il consenso delle masse anche tramite l’odio per i ‘diversi’ e gli stranieri la pratica Giorgia Meloni, alleata di Salvini, data in crescita dai sondaggi.
La storia si ripete- Spesso si definisce questa politica come populista o sovranista, ma sarebbe meglio definirla per quello che è: una politica fascistoide.
Il rischio di un ritorno del fascismo è dietro l’angolo. Si tratta dell’Ur-Fascism di cui ci parlò Umberto Eco.
Nel fascismo si sprofonda per slittamenti progressivi.
Il fascismo spesso appare rispettabile, normale ai benpensanti, nonostante l’evidenza di alcuni suoi tratti fondamentali e ineliminabili
quali la soppressione dei partiti, la fine della libertà di espressione,
l’aizzamento e la conseguente mobilitazione contro un nemico su cui convogliare una ostilità di massa,
forme demagogiche e incisive di Stato sociale che però non disturbino troppo il ceto proprietario.”
Questa riflessione di Luciano Canfora si incrocia con un’altra di Tina Anselmi.
“La nostra storia – scrive Tina Anselmi con Anna Vinci nel libro «Storia di una passione politica» del 2006 – ci dovrebbe insegnare che la democrazia è un bene delicato, fragile, deperibile, una pianta che attecchisce solo in certi terreni, precedentemente concimati, attraverso la responsabilità di tutto un popolo.
Dovremmo riflettere sul fatto che la democrazia non è solo libere elezioni, non è solo progresso economico.
E’ giustizia, è rispetto della dignità umana, dei diritti delle donne.
E’ tranquillità per i vecchi e speranza per i figli. E’ pace”.
Il contrario del fascismo è dunque la democrazia.
Con questa Agorà ci proponiamo di discutere con altri movimenti e partiti di area democratica, nonchè con le forze sociali, della riproposizione in chiave moderna di una cultura fascistoide. Abbiamo ancora davanti agli occhi le scene del “sacco di Roma” presso la sede della CGIL, in cui forze politiche di ispirazione fascista hanno incanalato la rabbia sociale e l’ondata irrazionale no vax e no green pass, per assestare un colpo duro e pericoloso alla nostra democrazia. Dobbiamo ritrovarci uniti nell’interpretazione criminale di certe manifestazioni di odio.
Non bisogna giustificare, prendere alla leggera, sminuire. Bisogna contestare punto su punto, colpo su colpo.
Perchè se a farne le spese è la democrazia, vuol dire che a farne le spese sono soprattutto i cittadini più deboli, che vivono il proprio malessere nel silenzio e nella dignità, senza mai cedere alla violenza.
L’Agorà è stata approvata dalla piattaforma nazionale e vedrà i seguenti partecipanti:
Area Radicalità per Ricostruire- Puglia, PD Terra di Bari, PD Bitonto, Giovani Democratici Bitonto, Consulta degli Studenti Provincia di Bari,
ANPI Bari ARCI Puglia CGIL Puglia
La Corrente-Terlizzi, PD Terlizzi, PD Modugno, PD Palo del Colle, PD Bitetto, PD Acquaviva delle Fonti, PD Sannnicandro,
Officina Partecipata-Bitonto, Rifondazione Comunista-Bitonto.
L’incontro in presenza si terrà presso il Circolo Arci Resilienza, vialle Giovanni XXIII, 201, Bitonto con inizio ore 18.
Ospite d’eccezione della serata sarà Gianni Cuperlo, Presidente della Fondazione Costituente.
Per entrare bisogna essere muniti di green pass.