Nella volata che l’11 giugno (o due settimane dopo, il 25 giugno) porterà alla elezione del nuovo sindaco di Bitonto, i candidati, come è noto, sono quattro, ma potevano essere cinque.
Già, perché Rosaria Damiana Decaro, altra aspirante alla carica, nelle ultimissime ore che precedevano la consegna delle liste, firme e programmi (termine ultimo era il 13 maggio) è stata costretta a rinunciare ai suoi propositi.
Le motivazioni di quanto accaduto sono state esposte da lei stessa in un esposto presentato, nella giornata di mercoledì, alla procura della Repubblica di Bari, con la quale Decaro denuncia “il sindaco Michele Abbaticchio ed eventualmente altri dipendenti pubblici per il reato di cui all’articolo 328 del codice penale”.
Quello che riguarda l’omissione di un atto d’ufficio.
E che sancisce che “il pubblico ufficiale o l’incaricato di un pubblico servizio, che indebitamente rifiuta un atto del suo ufficio che, per ragioni di giustizia o di sicurezza pubblica, o di ordine pubblico o di igiene e sanità, deve essere compiuto senza ritardo, è punito con la reclusione da sei mesi a due anni”.
Come sarebbero andate realmente le cose è la stessa cittadina a raccontarlo nell’esposto, denunciando come il giorno 11 maggio si era recata al Comune per avere la disponibilità immediata per il giorno medesimo e per quello successivo, il 12 maggio, di un funzionario per l’autocertificazione della lista a suo sostegno, “Rosaria Decaro”.
Ebbene – secondo l’aspirante candidato – il Comune non avrebbe assegnato questo funzionario, negandole quindi la possibilità di prendere parte alla competizione elettorale.