Un vecchio detto dice “chi dice donna dice danno“, ma, spesso, oltre ad essere principio, le donne sono anche soluzione di molti problemi.
Ieri, la nostra città è stata vittima, nel giro di poco più di 24 ore, di tre rapine e di un investimento e la componente rosa, purtroppo, l’ha fatta da protagonista involontaria.
Donne le due vittime dell’incidente in via Matteotti, madre di sessantatré anni e figlia di trentasette.
Attraversavano la strada sulle strisce pedonali, intente a concludere la spesa per la vigilia, quando un motorino le ha investite brutalmente.
Sul luogo del misfatto, la pattuglia dalla polizia municipale arrivata era composta da donne, che hanno immediatamente avviato le procedure per la ricostruzione della vicenda e preso tutte le informazioni necessarie.
E nella borsa, tra mille cianfrusaglie, hanno trovato carta e penna…
Altre donne, sempre, hanno annotato la targa e dato indicazioni sulla vicenda senza aver paura di fornire le loro generalità.
Era una donna la proprietaria della tabaccheria rapinata nel pomeriggio, cui sono stati sottratti 500€ di incasso.
Una giornata di fuoco, anche per il colpo a salve sparato sul Corso all’ora di pranzo per la tentata rapina ai danni di un’altra tabaccheria, ma che avuto delle tenui tinte rosa, almeno in quel caso.
Donne forti, che resistono e combattono senza arrendersi mai dinanzi a nulla.
Femminili son anche i sostantivi “città” e “comunità”, pensiamoci.
Come si può quindi abbandonarle, non amarle, non prendersene cura?
È dovere di tutti cercare di non reagire con i rassegnati “scappiamo”, “non vedo l’ora di fuggire da questa città”…
Così facendo, in mano a chi lo lasceremo il nostro paese e il futuro dei nostri figli?
Dobbiamo trovare ancora la voglia di sperare e di credere fortemente che le cose possano migliorare.
Eppoi, piccola postilla giornalistica, superfluo se non inutile contare i “mi piace” su Facebook sotto gli articoli di cronaca, poiché penso che a nessuno piaccia – dagli amati lettori ai cronisti – leggere e sapere di fatti di continuo stupro della nostra donna-città, è un clic che serve semplicemente per poter continuare a ricevere aggiornamenti dalla pagina, o dal gruppo, che pubblica quelle delittuose notizie.
Non ci vuole poi molto a capirlo…
Soffermiamoci, invece, su quanto di positivo emerga anche da queste situazioni scabrose, evidenziando giustamente gli effetti salvifici della collaborazione dei cittadini e delle forze dell’ordine, cominciando a contare i punti di sutura che occorrono a ricucire la profonda ferita su questo nostro cuore quotidianamente trafitto…
In coda. Donna anche l’Immacolata di cui oggi ricorre la festività, nostra patrona…
Chissà se lei ogni tanto ricorda il suo miope paese al centro della pupilla…