Venti anni di Carovana Antimafia per dire no all’illegale
e al malaffare. E in questa edizione con un tema ancora più significativo, “I nuovi schiavi”, per opporsi così
alla tratta degli esseri umani e allo sfruttamento dei migranti, nuova
frontiera della criminalità organizzata.
Presentata ieri
mattina la tappa pugliese della Carovana
Antimafia 2014, in una conferenza stampa che si è tenuta in Piazza San
Pietro, nel centro antico di Bari, in un immobile confiscato alla criminalità
organizzata, alla presenza di Alessandro Cobianchi, coordinatore nazionale Carovana Antimafie e referente
regionale di Libera; il sindaco di Bitonto Michele Abbaticchio, coordinatore regionale Avviso pubblico; Antonella Morga, Cgil Puglia; Maddalena Gissi, USI Cisl Puglia – Basilicata; Pino Salamon, Uil Puglia
Partita dall’Arci
Fanfulla di Roma lo scorso 7 aprile, la Carovana Antimafia attraverserà la
Puglia dal 23 aprile, partendo da Mottola e Palagianello, fino al 1 maggio,
quando, oltre a Molfetta, Trinitapoli e Minervino Murge, farà tappa proprio a
Bitonto con due appuntamenti al mattino: alle 10, in Piazza Cavour, “La
piazza dei diritti: tra lavoro, legalità e condivisione degli spazi”,
mentre alle 11, nell’area ludica/luna park, in programma “GiochiRiciclo”: reading,
giochi per bambini ed un aperitivo della legalità.
La Carovana
Antimafia nel suo tour pugliese toccherà anche i comuni di Bari, Martina
Franca, Santeramo in Colle, Binetto, Brindisi, Bisceglie, Barletta, Gravina e
San Severo.
Il viaggio poi
proseguirà verso le regioni del centro e nord Italia per concludersi a giugno
in Sicilia. Si riprenderà poi ad ottobre, quando la Carovana Antimafia varcherà
i confini nazionali e andrà in Serbia, Romania, Francia e nel 2015 a Malta.
«Nella
nostra regione non parleremo solo del fenomeno della tratta degli esseri umani –
ha spiegato Alessandro Cobianchi – ma proveremo
a raccontare anche la Puglia degli amministratori sotto tiro, che ha superato
persino la Calabria, e dei beni confiscati».
Per questo, quindi,
alla conferenza stampa era presente anche il sindaco di Bitonto Michele Abbaticchio, a Bari nella veste
di vicepresidente di Avviso pubblico. Il primo cittadino ha spiegato perché Avviso
pubblico sta partecipando in prima linea alla Carovana Antimafia.
«Avviso
pubblico si impegna molto sui beni dei confiscati alla mafia e aiuta le Amministrazioni
locali a creare “l’asse di sviluppo
della legalità”, inventarsi cioè nuove misure per arrivare a migliorare la
cultura della legalità in genere e contrastare efficacemente qualsivoglia
criminalità organizzata, in quanto la mafia è qualsiasi organizzazione con
finalità di lucro che si insinua laddove ci sono crisi e lacune sociali ed
economiche».
Da Abbaticchio un
pensiero che lega il tema della Carovana Antimafia alla terribile recente tragedia
sul lavoro di Molfetta, che ha visto la morte di due bitontini.
«Mi
piace che oggi (ieri per chi legge, ndr) il tema de ”I nuovi schiavi” sia coincidente con l’evento in Prefettura sulla
sicurezza dei luoghi di lavori, al quale sono stati invitati i Comuni di
Bitonto e Molfetta vista la recente tragedia. Credo che i nuovi schiavi possano
ravvisarsi anche lì, tra i lavoratori ed i morti sul lavoro di oggi, obbligati
a lavorare in qualsiasi condizione, senza sicurezza e contributi, il tutto per
un’economia distorta di riduzione dei costi, che va ad incidere poi sulla
tratta del mercato nero e della tratta dei clandestini. E per questo negli
eventi a Bitonto parleremo di dignità del lavoro, interpretando il nostro sentimento dopo la tragedia che ci
ha toccato».
«Bene
l’attualità del tema e la sua trasversalità, che non tocca solo gli italiani –
ha concluso il sindaco –. Siamo tutti
uguali dinanzi a certe problematiche che ci stanno toccando. La situazione può
migliorare solo se c’è prima di tutto un cambiamento culturale importante».