La grande paura si è dileguata da una settimana, ormai. Le tenebre più nere sono state sconfitte dalla luce della speranza divenuta realtà, grazie alle capacità eccelse di uomini straordinari. E l’intera comunità bitontina si è accoccolata idealmente al capezzale dello scricciolo che lottava con grande coraggio. Dunque. Dopo aver attraversato giorni di buio e terrore, i genitori del piccolo bitontino ricoverato in rianimazione per sindrome emolitico-uremica (la Seu) finalmente hanno ritrovato il sorriso e la serenità. Ed ora è il momento della giusta gratitudine: “Ringraziamo di vero cuore cuore il dottor Mario Giordano, primario nefrologo pediatrico dell’ospedale “Giovanni XXIII”, lo staff medico, perché sono stati tutti eccezionali, e coloro che ci sono stati vicino anche solo con un messaggio. Abbiamo passato davvero un periodo terribile, che solo grazie alla solidarietà di tutti e alla bravura dell’équipe siamo riusciti a superare”.
La causa della sindrome emolitica-uremica è nella maggior parte dei casi un’infezione intestinale da batterio escherichia coli che determina emolisi, ossia distruzione di globuli rossi e consumo di piastrine, con la formazione di piccolissimi trombi (conglomerati di globuli rossi e piastrine) che danneggiano principalmente i reni. Ergo, lode infinita a tutti i protagonisti di questa storia, che hanno realizzato un piccolo grande miracolo, a cominciare dal bimbo senza paura…