«Le priorità per il 2023? Piano strategico per il turismo, vendita immobili dell’Azienda servizi vari, contratto di servizio con la Sanb, ponte sulla sp.231 in direzione Terlizzi. E, soprattutto, dare una caratterizzazione alla nostra città». Francesco Paolo Ricci e tutta la Giunta, sabato, hanno fatto il punto su quello che sono stati i primi sei mesi da primo cittadino e si proiettano sull’anno cominciato da poche ore.
Come è stato il 2022. Tante le cose elencate perché fatte, numerose anche le situazioni di emergenza affrontate (vedasi questione Ferlive, sicurezza nel centro storico, pezzo di parapetto crollato su via Solferino, solo per citarne qualcuno) e molteplici quelle da fare. Nonostante una situazione di partenza abbastanza complicata. «Appena insediato – ha esordito – ho trovato una città isolata e abbandonata dagli stessi cittadini dopo due anni di pandemia, il centro storico era in preda a bici elettriche e motorini e il primo lavoro che è stato fatto è quello di un confronto costante ordinario e straordinario con la Prefettura e le forze di polizia. Ne è nata la conseguente ordinanza, controlli sui motorini con tanto di minacce personali subite e altre misure che stiamo studiando». Dinanzi a questa situazione, allora, ecco gli eventi di prossimità, «che non nascono con la bacchetta magica – ha sottolineato -, ma con un colloquio costante con tutte le realtà del territorio. Per questo, a Natale, è stato bellissimo vedere che non solo i bitontini sono rimasti qui, ma che le strutture ricettive hanno avuto problemi nello smistare chi veniva da fuori perché tutte piene e che tanti sono arrivati dai Comuni vicini». Priorità assoluta sono state le frazioni – aggiunge Ricci – sia a livello di riapertura degli uffici delle delegazioni, segretariato sociale, intervento sui lecci (effettuato ad agosto e il prossimo già stabilito per marzo, ndr), sei siti ripuliti dai rifiuti, autonomia della “don Tonino Bello” accorpata alla Caiati (si attende solo il via libera dalla Regione), 100mila euro stanziati per il solo 2023 per gli eventi tra Mariotto e Palombaio. «Sul personale, poi – continua – torniamo ad assumere vigili urbani dopo 30 anni e soltanto adesso, dopo sei mesi, sto cercando di mettere in piedi il mio staff. In pochi lo avrebbero fatto, perché questo è un gesto che ogni sindaco compie appena arrivato. La ferita più grave? L’essermi sentito dire di aver voluto danneggiare lo sport, a causa del limite di 200 persone allo stadio, la cui ordinanza però era di maggio».
E il 2023? Dodici mesi difficili con il lavoro da fare che è solo all’inizio. Ma già un obiettivo preciso: caratterizzare Bitonto, così come accade nelle altre città. «Vogliamo farlo con un percorso. Siamo città dell’olio e degli ulivi, non possiamo non partire da questo coinvolgendo tutti i soggetti del settore».