Il cane, si sa, è il miglior amico dell’uomo, ma non si
può dire sempre il contrario.
Una brutta disavventura, quella accaduta ad un cane di
razza Chow chow lo scorso venerdì, che gli è costata un ricovero di quattro
giorni presso la clinica canina Santa Fara di Bari.
Dopo le consuete passeggiate in villa, il cane, venerdì
23, ha iniziato ad avvertire i primi sintomi di quello che si è rivelato essere
un vero e proprio avvelenamento.
Il proprietario del Chow chow, dopo aver
accusato il colpo ed essersi accertato delle buone condizioni di salute del suo
cane, ha iniziato ad indagare su cosa possa essere successo e dove il suo cane
possa esser stato avvelenato.
Ha così casualmente saputo che l’Azienda Servizi Vari, nei giorni 21 e
22 agosto, aveva effettuato un particolare
trattamento alle palme presenti in villa, per combattere l’azione del
punteruolo rosso, micidiale parassita.
La stessa clinica canina aveva comunicato
al proprietario del cane che altri casi simili si erano verificati nella zona
di Taranto, dove, come a Bitonto, il prodotto utilizzato per il recupero delle
palme era stato il Reldan 22,
considerato nocivo non soltanto per la salute degli animali, ma anche per
quella di noi uomini.
Inoltre, lamenta il proprietario del cane, che
probabilmente si muoverà legalmente, «non
erano stati affissi avvisi che comunicassero l’effettuazione del trattamento,
così come le piante trattate non erano state circoscritte. Nelle carte reperite
dalla stessa ASV, risulta che negli animali, i maggiori disturbi si possono presentare nel tratto gastrointestinali,
esattamente quello che è successo al mio cane, il cui quadro clinico presentava
dissenteria, vomito e copiosa perdita di sangue».
«So
poi che l’utilizzo del Reldan 22 – continua l’uomo– dovrebbe essere evitato nel periodo estivo, la
cui azione viene alterata dal caldo».
Di tutt’altro avviso l’ASV, che invece afferma la non
nocività del prodotto, la necessità di utilizzarlo nel periodo estivo, per una
migliore riuscita del trattamento, e la sua improbabile dispersione nell’aria.
«Non abbiamo un agronomo interno, ma ci
avvaliamo di consulenze esterne che ci indirizzano sulle scelte dei trattamenti
da fare. Le sostanze velenose sono
quelle dei Derattizzanti. Dal 1^ luglio non abbiamo più il servizio di
derattizzazione della città, non escludiamo, quindi, che la gente si sia
divertita a cospargere le strade di veleno per topi, che causa gravi danni ai
cani», hanno affermato dagli uffici.
Il trattamento contro il punteruolo rosso, in ogni
caso, sarà a breve ripetuto, dunque, senza creare alcun allarmismo, la
cittadinanza tutta può informarsi sulle potenzialità del prodotto utilizzato e
prendere le proprie precauzioni, laddove lo ritenesse necessario.