La battaglia di Giuseppe non è ancora terminata. Dopo un mese di scuola, il piccolo alunno della “Don Tonino Bello” di Mariotto non ha ancora la sua maestra di sostegno.
Giuseppe (il nome è di fantasia) ha 4 anni e ha una malattia rara alla quale i medici non hanno ancora trovato una cura. Proprio per questo il fanciullo ha bisogno di un insegnante di sostegno che lo aiuti a imparare al massimo delle sue possibilità.
A settembre, recatosi a scuola, Giuseppe non ha trovato nella sua classe né la maestra di sostegno né l’educatore professionale.
I genitori si sono subito ribellati con le insegnanti, il dirigente scolastico, l’ufficio scolastico provinciale e l’assessore comunale all’Istruzione, Vincenzo Gesualdo, e la scorsa settimana hanno inviato una denuncia.
«Nonostante i numerosi solleciti rivolti dai genitori alla struttura scolastica, il legittimo diritto all’istruzione non è stato fino ad oggi riconosciuto», si legge nella diffida riportata ieri su “La Gazzetta del Mezzogiorno”.
Giuseppe non è l’unico ad essere rimasto senza insegnante, infatti a fine settembre circa 700 cattedre per il sostegno dovevano ancora essere assegnate, una situazione che grava soprattutto nelle scuole materne. La legge prevede che, una volta terminate le graduatorie dei docenti abilitati al sostegno, spetti alle singole scuole occupare questi posti, anche con personale privo di titoli appropriati. Al momento dunque bisognerà attendere.
Per quanto riguarda l’educatore professionale l’assessore comunale al Welfare, Gaetano De Palma, precisa: «Si tratta di un’assenza molto breve (dovrebbe rientrare già domani, ndr), finalizzata, fra l’altro, alla qualificazione e alla formazione del personale. Proprio in considerazione della particolare situazione della materna del “Don Tonino Bello”, quest’anno abbiamo avuto la disponibilità di tre educatori a tempo pieno. Lo scorso anno ce n’erano due a tempo pieno e uno part time. Sull’assegnazione del personale nelle singole classi decide la scuola, non certo il Comune».
Pasquale Abbadessa