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Home » FUTSAL – Road to Cesena 2. Parola al prof. Nicola Modugno, il preparatore dei leoni neroverdi

FUTSAL – Road to Cesena 2. Parola al prof. Nicola Modugno, il preparatore dei leoni neroverdi

"I ragazzi hanno lavorato duramente, giorno dopo giorno, mettendo in campo non solo energie fisiche, ma anche tanta passione, sacrificio e voglia di dimostrare quanto valgono"

Giuseppe Urbano by Giuseppe Urbano
26 Maggio 2025
in Cronaca, Sport
FUTSAL – Road to Cesena 2. Parola al prof. Nicola Modugno, il preparatore dei leoni neroverdi
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Il Futsal Bitonto si sta avvicinando di gran lena a quello che può essere tranquillamente considerato, senza scadere nella retorica, il suo secondo appuntamento con la storia di questa incredibile e interminabile stagione sportiva.

Sì, perché dopo il battesimo in una Final Four di Coppa, due mesi fa a Porto San Giorgio, i leoncelli neroverdi disputeranno la loro prima finale secca in campo neutro – formula Finals anche in questo caso, ma a Cesena e contro gli abruzzesi del Sulmona, stavolta – valevole per la promozione in A2 Élite, cioè la “Seconda Serie” del Calcio a 5 nazionale. Categoria, manco a dirlo, mai bazzicata da una squadra bitontina di Futsal maschile da quando esiste l’attuale format dei campionati in Italia.

In occasione di questo grande evento calcettistico, che si terrà al Carisport di Cesena sabato 31 maggio alle ore 17:00 (con diretta anche su Sky Sport), abbiamo ideato una mini-rubrica in tre uscite per dare voce ad alcuni dei protagonisti, fra campo e “scrivania”, che stanno contribuendo a rendere l’irresistibile truppa guidata magistralmente da mister Domenico Lodispoto uno dei grandi orgogli sportivi e non, un autentico e sano patrimonio della comunità bitontina.

Dopo aver condiviso con tutti voi i pensieri e le parole del portiere Davide Schettini, continuiamo il viaggio virtuale verso l’Emilia-Romagna in compagnia di un altro bitontino D.O.C., vale a dire il Prof. Nicola Modugno, docente di Scienze Motorie e preparatore atletico (ma molto molto di più, per chi sa…) giunto alla sua settima stagione consecutiva tra le file del Futsal Bitonto.

A te la linea Prof. e fa’ sempre “trottare” alla perfezione i nostri indomiti leoncelli!

La prima domanda è probabilmente la più banale, ma è anche quella che più dovrebbe incuriosire tifosi e addetti ai lavori filobitontini… Come arrivano a questo grande appuntamento, a livello psicofisico, i ragazzi allenati da mister Lodispoto?

I ragazzi hanno lavorato duramente, giorno dopo giorno, mettendo in campo non solo energie fisiche, ma anche tanta passione, sacrificio e voglia di dimostrare quanto valgono. Abbiamo gestito con attenzione i carichi di lavoro nelle ultime settimane, calibrando gli allenamenti per arrivare al meglio sotto tutti i punti di vista ad ogni appuntamento cruciale. C’è una bellissima alchimia nel gruppo, mister Lodispoto ha saputo toccare le corde giuste, motivandoli e facendo sentire ognuno parte fondamentale del progetto. C’è entusiasmo e, allo stesso tempo, grande consapevolezza dell’importanza della partita di Cesena: siamo pronti!

Puoi illustrarci una sorta di testuale “grafico sintetico” rappresentativo dell’andamento atletico dei giocatori del Futsal Bitonto in questa stagione? Ricordiamo che la coda dei playoff sta costringendo i leoncelli a restare impegnati sul campo da circa nove mesi pressoché ininterrotti…

L’andamento atletico della squadra in questa lunga stagione è stato il frutto di una programmazione precisa, ma allo stesso tempo flessibile, perché nel Futsal – soprattutto in una stagione così intensa – serve la capacità di adattarsi alle ‘situazioni’ settimana dopo settimana. Uno degli aspetti più significativi di questa stagione è stata la continuità nella condizione atletica generale della squadra. Nonostante i nove mesi consecutivi di impegni, il livello di forma fisica è rimasto costantemente elevato. Questo è merito non solo della programmazione, ma anche della gestione mirata dei carichi, che ci ha permesso di modulare i picchi di forma tra i diversi atleti, in modo da avere sempre un nucleo di giocatori in grado di esprimere la massima intensità. Abbiamo lavorato molto sulla rotazione delle responsabilità fisiche e mentali, costruendo una condizione collettiva solida, ma anche dinamica, che potesse adattarsi ai momenti della stagione e alle esigenze tattiche. Non c’è mai stato un vero calo, ma piuttosto una distribuzione intelligente dello sforzo, con momenti in cui alcuni atleti hanno tirato la volata, mentre altri hanno gestito le fatiche per poi tornare al massimo livello al momento opportuno. Siamo stati fortunati, perché nel corso della stagione abbiamo registrato solo un infortunio muscolare di lieve entità; questo ci ha permesso, squalifiche a parte, di avere quasi sempre l’intera rosa a disposizione, con continuità negli allenamenti e nelle rotazioni in partita. Una condizione così favorevole, in un’annata tanto lunga e impegnativa, è il risultato di un lavoro di squadra costante, preciso e condiviso all’interno di tutto lo staff tecnico e medico. Ognuno ha messo a disposizione competenze, attenzione e passione per garantire che i giocatori fossero sempre nelle condizioni migliori per allenarsi, recuperare e competere ad alto livello. La sinergia tra preparazione fisica, gestione tecnica, supporto sanitario e comunicazione quotidiana è stata una delle ‘chiavi’ per mantenere la squadra solida e performante fino a questo punto della stagione.

Con una spiegazione così capillare ed esaustiva, per di più supportata dai risultati in campo, è davvero impossibile contraddire il Prof. Modugno: chapeau!

Cosa ti spinge ad essere ottimista, in vista della finale secca di Cesena, dal punto di vista privilegiato di preparatore atletico di questo gruppo?

Il mio ottimismo nasce solo da ciò che posso vedere e analizzare ogni giorno: un gruppo che sta bene, che ha lavorato con continuità e che arriva a questa finale con benzina nelle gambe e convinzione nella testa. Arriviamo all’appuntamento di Cesena dopo quattro ottime prestazioni nei playoff, con tre vittorie su quattro incontri, di cui due ottenute in trasferta in contesti tutt’altro che semplici. Questo, a livello atletico e mentale, è un segnale fortissimo poiché abbiamo dimostrato e ci siamo dimostrati che il gruppo regge bene la pressione e riesce ad esprimere il proprio valore nei momenti che contano. Anche nelle gare ad eliminazione diretta di Coppa Italia, compresa la semifinale nazionale persa a Porto San Giorgio, la squadra ha sempre offerto prestazioni di alto livello, sotto tutti i punti di vista. Siamo consapevoli del valore dell’avversario di Cesena, il Sulmona, ma arriviamo a questo appuntamento con la certezza di essere solidi e affamati.

Quanto è importante, secondo te, il fattore “divertimento” negli allenamenti (anche in quelli prettamente atletici)? Chi ha la fortuna di seguire il training settimanale di questi ragazzi non può fare a meno di notare che il morale è sempre molto alto in gruppo…

Il divertimento, anche negli allenamenti più atletici, è una componente importantissima. Lo è sempre, ma lo è ancora di più in un contesto come il nostro, dove i ragazzi non sono professionisti a tempo pieno. Parliamo di atleti che durante il giorno lavorano, studiano, portano avanti impegni familiari e che la sera, dopo diverse ore di ‘oneri’ sulle spalle, scelgono comunque di allenarsi con serietà, dedizione e passione. Per questo, inserire una componente ludica nelle esercitazioni non è un vezzo, ma una necessità. Riuscire a costruire un ambiente in cui si lavora duro, ma ci si diverte, permette di tenere alto il morale, ridurre la percezione della fatica e migliorare la qualità dell’allenamento stesso. Il sorriso durante un esercizio non significa superficialità, anzi, spesso è indice di coinvolgimento, di motivazione e di energia positiva condivisa nel gruppo. In più, dal punto di vista fisiologico, un contesto sereno favorisce anche il recupero, la disponibilità al carico e la risposta agli stimoli. Chi ha la fortuna di assistere ai nostri allenamenti settimanali lo percepisce chiaramente: c’è intensità, ma anche entusiasmo. I ragazzi arrivano al campo con la voglia di stare insieme e di migliorarsi e questo spirito è uno dei ‘segreti’ che ci ha permesso di affrontare una stagione così lunga con questo livello di continuità.

Ti senti un po’ anche lo psicologo della squadra? Se sì, perché, se no, perché…

Non ho certamente l’ardire di definirmi uno psicologo, perché quel ruolo richiede competenze specifiche e un percorso formativo dedicato. Tuttavia, è innegabile che, nel mio lavoro quotidiano, l’aspetto emotivo dei giocatori sia diventato con il tempo una parte centrale della mia attenzione. Essere il preparatore atletico di questa Società, sin dal primo giorno di lavoro dell’agosto 2018, è stato ed è un privilegio che mi ha permesso di crescere molto anche sotto questo punto di vista. E di questo ringrazio la dirigenza per la fiducia che continua a rinnovarmi: essere parte attiva di questo percorso così lungo mi ha dato anche l’opportunità di conoscere a fondo le dinamiche interne del gruppo. Con alcuni giocatori condividiamo ormai anni di lavoro insieme e questo ha creato un linguaggio silenzioso fatto di sguardi, gesti, comportamenti. Spesso mi basta osservarli per capire come stanno, se hanno bisogno di essere stimolati, alleggeriti o semplicemente ascoltati; questa sensibilità, con il tempo, mi ha portato anche a modulare il lavoro sul campo in base allo stato d’animo del gruppo. In questo senso sono anche un po’ lo ‘psicologo’ della squadra, solo perché il mio obiettivo non dev’essere far correre al meglio gli atleti e basta, ma metterli (individualmente e nell’insieme) nelle condizioni migliori per rendere. E per farlo serve capire innanzitutto come si sente ognuno di loro.

Cos’altro aggiungere alle parole di Nicola Modugno? Assolutamente niente, perché il Prof. è stato letteralmente impeccabile e stavolta gliela diamo noi una bella valutazione con giudizio sintetico annesso: voto 10, al Professionista e all’Uomo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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