Dal Partito Socialista Italiano di Bitonto riceviamo e pubblichiamo.
“Gli articoli recentemente apparsi sui MEDIA locali e alcune prese di posizione in ordine alla decisione del Sindaco e di parte della sua maggioranza di estromettere i Socialisti dalla compagine amministrativa di governo della città, meritano alcune doverose ed opportune precisazioni e chiarimenti.
Innanzitutto è bene, da subito, chiarire che il “casus belli” è stato un voto di astensione dei Socialisti ( voto peraltro ininfluente ai fini dell’approvazione dei relativi provvedimenti) in ordine all’aumento della TARI (già TASSA RIFIUTI SOLIDI URBANI) e alla delibera degli Assestamenti di Bilancio.
Tale astensione fu motivata per la inopportunità dell’aumento della predetta tassa che poteva essere tranquillamente evitato e attraverso l’utilizzo della lotta alla elusione ed evasione fiscale ( fenomeno piuttosto diffuso, conosciuto e più volte portato all’attenzione del Sindaco e dell’ Assessore al ramo) nonché attraverso il potenziamento della raccolta differenziata che, ad onta delle solite demagogiche bugie raccontate dal Sindaco e dai sui soliti accoliti vede la nostra città ferma ad una percentuale, rapportata all’ultimo rilievo annuale (sic 2015) al 26,65% a fronte di altri comuni che registrano invece percentuali notevolmente superiori (Molfetta: 32,80%, Corato: 39,81%, Andria: 64.604%, Barletta: 72,381%, Fasano: 66,930 ).
Mentre con riferimento alla delibera di Assestamento di Bilancio, l’astensione veniva motivata dalla insufficiente dotazione finanziaria di alcuni fondamentali capitoli afferenti la Solidarietà Sociale a fronte dell’incremento di altri di minore valenza e necessità e dal mancato reperimento di risorse che dovevano rinvenire da un’efficace lotta all’evasione fiscale (allo stato mancata).
Orbene a fronte di tale motivata astensione il Sindaco e i suoi fedeli e ossequiosi accoliti, ha pensato bene di utilizzare strumentalmente e pretestuosamente detta circostanza per liberarsi dall’unica voce libera, e a volte critica, presente nella sua maggioranza.
Questo è accaduto; e non aver colto tale fondamentale verità è segno di malafede che non può essere stravolto da pretestuosi ragionamenti, che qualche novello giornalista
ha voluto intessere sui media locali.
Il PSI, pur avendo ripetutamente, sin dall’inizio, (ma sempre all’interno della maggioranza) significato le proprie istanze propositive e a volte anche critiche ha sempre lealmente (anche storcendo il naso) sostenuto il Sindaco e l’Amministrazione, e tanto, soprattutto con riferimento ai punti programmatici che avevano costituito l’iniziale collante delle forze di maggioranza.
E tale leale atteggiamento, è ancor più apprezzabile ove si consideri che su molti argomenti proposti e comunque approvati è mancata qualsivoglia sostanziale collegialità decisionale.
Siamo d’accordo nel ritenere che i dissapori all’interno di una maggioranza e di una coalizione debbano essere risolti all’interno della stessa.
Ma se tanto è vero, il novello giornalista che ha sollevato tale questione non può non censurare il Sindaco (e i suoi ossequiosi accoliti) che, anziché promuovere, all’indomani della richiamata astensione, una Verifica Politica della maggioranza ha ritenuto più naturale (e più confacente alla sua indole telematica e alla sua idea dei rapporti umani e politici) affidare ad alcune note pubblicate sui media locali (e quindi non all’interno della sua maggioranza) la decisione di estromettere i Socialisti
dalla maggioranza.
E che dire poi del vergognoso e ignobile tentativo di adescamento politico dell’Ass. Scauro, promettendogli il mantenimento dell’incarico assessorile (meccanismo collaudato con altri soggetti) a fronte dell’abiura politica, nei confronti di una militanza pluriennale con il miraggio di essere accolto sotto la sua potente protezione?
E il nostro novello giornalista che spesso assurge a severo fustigatore di malcostume politico, nulla osserva al riguardo? nulla dice? nessuno degli aggettivi altisonanti e spesso del tutto inconferenti, utilizza al riguardo?
La verità è che, con il pretesto della significata astensione, il Sindaco ha voluto liberarsi dell’unica forza libera e politica esistente nella sua maggioranza, nel momento in cui non poteva più nuocergli sotto il profilo del voto consigliare (non essendo più all’ordine del giorno fino alla scadenza della consigliatura atti istituzionali la cui mancata approvazione può portare allo scioglimento del Consiglio Comunale), il tutto a fronte di un progetto ormai in itinere di ricandidarsi alla guida di sole liste civiche (ovvero, per dirla con il nostro giornalista, di un’accozzaglia di liste civiche).
La verità è che l’Ass. Scauro non è adescabile da chicchessia e averlo solo pensato e scritto dà la misura dell’uomo e del politico che tanto ha opinato.
La verità è che il PSI non è né smanioso di poltrone, né timoroso di perderle, ancor più se il prezzo per conservarle sia la rinuncia alla propria identità, alle proprie idee e alla propria libertà di pensiero.
La verità è che il non aver mai pensato di aprire una crisi di governo, nonostante alcune diversità di posizioni e di pensiero, ripetutamente e documentalmente evidenziate all’interno della maggioranza, è solo stato il segno del senso di responsabilità politica e istituzionale del PSI in ossequio al vincolo di mandato elettorale.
Il PSI prende atto delle decisioni assunte dal Sindaco (e condivise dai suoi ossequiosi accolti), di estromissione dalla maggioranza significando che in Consiglio Comunale liberamente adotterà, provvedimento per provvedimento, le proprie determinazioni, nel rispetto delle sue idee e nell’interesse della collettività.