Si cercheranno soprattutto nelle chat di whatsapp i contatti e i dettagli del presunto accordo tra i giocatori dell’Usd Bitonto Calcio per perdere la partita del 5 maggio scorso contro l’Az Picerno (finita 3-2 per i lucani). I finanzieri che ieri hanno perquisito le abitazioni di 7 giocatori e un dirigente della squadra pugliese oltre alle sedi delle due società sportive, stanno lavorando sui telefoni sequestrati agli indagati. Nell’inchiesta coordinata dal pm di Bari Bruna Manganelli si ipotizza il reato di frode in competizione sportiva nei confronti di otto persone, il dirigente Leonardo Rubini e i calciatori Michele Anaclerio, Antonio Giulio Picci, Onofrio Turitto, Francesco Cosimo Patierno, Nicola De Santis, Daniele Fiorentino e Giovanni Montrone. Secondo l’ipotesi accusatoria alcuni calciatori e dirigenti dell’Usd Bitonto Calcio avrebbero fatto un accordo illecito “al fine di truccare il risultato della partita – si legge nell’imputazione – in modo tale da favorire il passaggio alla serie C della squadra calcistica dell’Az Picerno in danno dell’Audace Cerignola che avrebbe dovuto, invece, giocare i play-off per un eventuale accesso tre professionisti”.