Snobbato da (quasi) tutti e non sostenuto dall’amministrazione che avrebbe dovuto, così come richiesto dal recordman, provvedere alla pulizia delle strade e alla manutenzione dell’asfalto.
Leonardo Saponaro è l’emblema dei ragazzi, costretti ad andare avanti “con i freni tirati”, secondo un nostro lettore che condivide con noi il suo sfogo.
Ecco la sua lettera:
Gentile Redazione,
è la prima volta che vi scrivo e in generale evito di esprimermi e commentare. Mi piace seguire il vostro modo di riportare le notizie e di avere un quadro completo della realtà che mi circonda ma sento di alzare il dito per chiedere parola ed esporre ciò che provo verso il giovane Leonardo Saponaro, lo voglio fare da bitontino ma anche a prescindere da questo. Credo che il suo evento sia stato emblematico riguardo ciò che vivono i nostri ragazzi, impossibilitati a sfruttare a pieno le loro energie perché costretti ad andare avanti “con i freni tirati”, e non credo ci sia occasione migliore di questa per usare questa frase. Abbiamo avuto un ragazzo che è considerato un mostro sacro del ciclismo pugliese che ha scelto la nostra città per svolgere e organizzare un evento che è unico nel suo genere e se non fosse stato per il gruppo dell’avvocato Giampalmo che ha dato supporto, oltre a due (contati!) sponsor è stato letteralmente snobbato. Un ragazzo che, come mi hanno mostrato i suoi collaboratori a fine evento, aveva pensato ad una sorta di “piano di riqualificazione” (frase da usare con le pinze) di Bitonto e che da navigato organizzatore ha persino messo per iscritto (ho visto la PEC) la supplica di rimuovere la spazzatura nell’interesse dell’immagine della città. Un ragazzo che pochi giorni prima ha avuto uno sfogo con il suo team proprio riguardo l’asfalto dicendo che non se lo sarebbe “portato a casa” se fosse stato fatto quello che bisognava fare. Un ragazzo del quale, da parte dei pezzenti (gentilmente definiti “leoni da tastiera”) si è detto di tutto e di più strumentalizzandolo per fare anche ironia lì dove ha rischiato veramente tanto. Un ragazzo che trasuda semplicità e umanità, con uno di quei sorrisi di cui si intuisce il peso e che con questi presupposti comunque non si è tirato indietro e ha perseguito il suo impegno. Sono immensamente fiero di lui e del fatto che la stessa Guinness gli abbia dato dei meriti che, dal mio personale punto di vista, vanno oltre la prestazione atletica proprio per gli aspetti che ho sottolineato. È da queste cose che si vede chi vale e ora sono proprio curioso, dopo questa conferma del record, di vedere se continuerà ad essere snobbato dall’amministrazione o se verranno presentate delle formali scuse quantomeno o un premio (economico!) per fare fronte ai danni che sicuramente la bici ha subito (visto che non sono stati spesi per chiudere le buche)… è utopia, lo so ma per molti lo è anche il solo riuscire a immaginare ciò che Leonardo invece ha fatto, come i 130km/h a Gioia 5 giorni dopo di noi!