Dall’onorevole Francesco Cariello (Movimento 5 Stelle) riceviamo e pubblichiamo.
“Il commissariato di P.S. di Bitonto ha attualmente in
organico 38 operatori in servizio di polizia;
la pianta organica prevista nelle tabelle del decreto ministeriale 1989 è di 47
unità di personale che espleta servizio di polizia; questi uomini e donne
operano su un territorio, urbano ed agricolo, fra i più vasti e popolati della
provincia di Bari e con un indice di criminosità fra i più alti della regione
intera;
la popolazione residente nel comune di Bitonto è di circa 64.000 abitanti e
risulta distribuita in tre centri abitati includendo le due frazioni di Palombaio e Mariotto distanti rispettivamente
circa 10 e 15 kilometri dal centro città; a fronteggiare continui eventi
delittuosi, che spaziano dai furti di auto e furti in abitazione, ai più gravi
scontri a mano armata tra diversi clan malavitosi, vi sono, oltre agli uomini e
donne del commissariato di pubblica sicurezza, circa 12 militari della locale
stazione carabinieri e circa 16 finanzieri della locale tenenza della Guardia
di Finanza (che operano anche su altre città limitrofe);
è evidente che pur essendo possibile e realizzabile
garantire la presenza di una pattuglia addetta al controllo del territorio
nell’arco delle 24 ore, è anche vero che un così esiguo dispiegamento di forze
non è sufficiente ad assicurare un livello ottimale di presenza su tutto il
territorio comunale ed un adeguato e duraturo contrasto degli eventi criminosi
oltre che una profonda azione preventiva che soffocano l’economia ed il vivere
civile della città di Bitonto;
ciò nonostante, il locale Commissariato ha condotto
negli ultimi giorni una operazione di polizia giudiziaria che ha attenuato una
escalation di violenza tra pregiudicati che non disdegnano il confronto armato
fra loro allo scopo di controllare il territorio e le «piazze di spaccio» di
sostanze stupefacenti, culminata il giorno 2 Luglio 2013 in una sparatoria in
pieno centro urbano frequentato da numerosi cittadini esposti al rischio di
ferimento da arma da fuoco; ne sono testimonianza i video diffusi dalla
Questura di Bari il giorno 11 Luglio 2013 a seguito del fermo dei relativi
protagonisti;
è tuttavia probabile che quest’ultimo episodio possa
determinare un notevole incremento della guerriglia armata nel territorio della
città di Bitonto e frazioni;
è altresì vero che i sistemi di videosorveglianza
recentemente attivati hanno contribuito a portare a buon esito le indagini
sull’episodio sopra citato, tanto che è stato richiesto al Ministero
dell’Interno (dipartimento della pubblica sicurezza), un incremento del numero
di apparati da installare in altre zone al momento non servite da tale utile sistema
di sicurezza e vigilanza elettronica;
è fuori di dubbio che un adeguamento di organico e
mezzi, anche ai livelli di quanto previsto dalla non recente decretazione
ministeriale del 1989, gioverebbe al miglioramento della tutela dell’ordine e
della sicurezza pubblica ed alla «copertura» ottimale di tutto il territorio di
Bitonto e frazioni:
se il Ministro sia stato messo a conoscenza
dell’intensificarsi di fenomeni criminosi nel comune di Bitonto e della
provincia di Bari che hanno riguardato, nel recente passato, anche il tentativo
di intimidazione di funzionari della pubblica amministrazione e di
amministratori pubblici;
quali provvedimenti intenda assumere a partire dal
potenziamento dell’organico, dall’auspicabile insediamento di un avamposto di forze
dell’ordine (nelle piazze principali delle due frazioni) e per il potenziamento
del servizio di videosorveglianza in tutte le aree non ancora coperte da tale
servizio;
quali provvedimenti si intendano assumere al fine di
intensificare le azioni di prevenzione e repressione condotte dalle forze di
polizia nel centro urbano di Bitonto, di concerto con le amministrazioni locali
ed in sinergia con tutte le forze dell’ordine presenti sul territorio”.