Edifici dell’età classico-ellenistica, tombe con resti mortali del IV secolo a.C., ma anche una struttura extra moenia, strade e sepolture di epoca medievale. Senza dimenticare una canaletta ottocentesca.
Al di sotto di piazza Caduti del terrorismo, si nasconde davvero un mondo. Strati e strati che parlano della storia millenaria della nostra città.
A raccontarla ieri sono stati gli archeologi, incaricati dalla ditta De Marco srl a seguire i lavori sulla piazza.
Prima di ricoprire il tutto e di proseguire il progetto che ridarà una nuova veste al quartiere, la Soprintendenza di Bari ha voluto infatti mostrare ai cittadini quanto ritrovato.
Oltre alla tomba e alla cisterna, scoperte con il primo scavo, i lavori sono riusciti a riportare alla luce testimonianze peucete.
Nella porzione di piazza più vicina a via Palombaio, è stato infatti scoperto un edificio diviso in due ambienti, costruito con muretti a secco di pietre calcaree locali. Una costruzione tipica dell’epoca che poteva poi essere ricoperta da mattoni di argilla cruda.
Accanto poi quattro tombe, tutte diverse tra loro.
Una è infatti scavata con un lastrone di copertura per conservare i resti mortali di un bambino, sepolto insieme ad un corredo funerario costituto da statuette di divinità femminili e di una divinità maschile nuda e alata, probabilmente Eros.
Altre due tombe, databili intorno al III secolo a.C., sono invece a muretti, intonacate all’interno e sempre con lastrone di copertura. Sepolti all’interno un bambino, con altre statuette di divinità femminili e maialini in pietra (riferibili alla sfera del gioco), e un ragazzo tra i 12 e i 25 anni. Oltre che dagli studi sulle ossa, la sua età si può evincere dal diverso corredo funebre: insieme a lui erano sepolti infatti dei vasi da simposio, simili a quelli già ritrovati a Bitonto anni fa e ora conservati al Museo Archeologico “De Palo-Ungaro”.
Insieme alle due tombe, contemporaneamente, fu realizzata una fossa per i resti mortali di un bambino, sepolto senza alcun corredo. Una situazione molto particolare, forse giustificabile dal diverso ceto sociale del fanciullo.
Dagli stessi scavi, è stata inoltre notata una canaletta databile all’Ottocento, quando la piazza fu rifatta.
Poco distante, oltre alle strutture murarie peucete, realizzate a secco con la tecnica est-ovest, nord-sud, sono state ritrovate anche una struttura extra moenia e una strada medievale, che probabilmente collegava Porta Robustina, via Traiana e la Chiesa di San Valentino.
Il piano di calpestio dunque si innalza e cambiano anche le abitudini.
Sempre di epoca medievale è infatti anche una fossa terragna, in cui erano sepolti due neonati, senza corredo. Impossibile riconoscerne il sesso, ma il lavoro degli archeologi ha permesso di capire che si tratta in un caso di giacitura primaria (ossia il corpo si è decomposto in loco) e nell’altro di secondaria, ossia i resti mortali sono stati trasferiti lì dopo la decomposizione.
Tutti i rinvenimenti sono ora a Bari nella sede della Sovrintendenza, per poter essere restaurati e poi resi fruibili a tutti.