È cominciata in questi giorni l’avventura del progetto ‘’ECOlogic School’’, promosso dall’Associazione VogliAMO Bitonto Pulita, per gli studenti dell’istituto comprensivo Modugno-Rutigliano. L’ampio prospetto delle attività prevede il coinvolgimento dei bambini dall’infanzia alle quinte elementari con focus specifici e peculiari.
Il primo step, denominato Festa della Colva, ha visto la partecipazione attiva ed emotiva dei bambini dei tre plessi dell’infanzia di Piazza Rodari, Via Togliatti e Via Domenico Urbano e le classi seconde dei plessi di Via Amendolagine e Via Crocifisso. Nell’esaltare il tema delle tradizioni e degli usi popolari, scelto per l’attività, gli studenti hanno (RI)scoperto la bontà di un’antica ricetta culinaria, di origine bizantina con la quale un tempo si omaggiavano i defunti nella relativa giornata liturgica. Tra la curiosità e le perplessità il gustoso dolce è stato dai più apprezzato. Grande divertimento ha suscitato lo spettacolo della Maestra Carmela Cannito che ha animato le giornate di attività con aneddoti, nomi e detti in vernacolo bitontino, omaggiando il maestro Peppino Moretti con la recita della sua poesia ‘’La Colve’’. A margine, inoltre, di ogni giornata i bambini hanno messo a dimora tre melograni (ingrediente della colva) seguendone attivamente tutte le operazioni. In questa fase ci si è voluti soffermare sulle sensazioni che gli stessi hanno provato nel toccare la terra e facendo leva, quindi, sulle relative interconnessioni sensoriali.
Concluso il primo step, il progetto riprenderà il 21 e 22 novembre con la Giornata Nazionale dell’Albero in occasione della quale le sei classi di prima elementare di Via Amendolagine e Via Crocifisso adotteranno ognuna due alberelli di specie differenti.
Riteniamo doveroso, infine, ringraziare le maestre dei rispettivi plessi per la collaborazione e la segreteria centrale per il supporto offerto.
“Mèie l’àgghie accapesciute…
Iè mistèire a re sapiute!…
Tradezziàune l’ha dà assòlve:
Nògne è sànde vòule la “Colve”
Rùumbe nìuce sgràne sàite,
cùuce grèune e ìunge de cùutte
po’ ngè mìscke nu picche de tùtte
de cè tin anzeccuarèute…
de chiacàune quàlche mùzzeche
e d’àminue quàlche nùzze…”