“Si sta lavorando per una soluzione, che è in cantiere“, parola di ministra dello Sviluppo economico, Federica Guidi.
Tutto e nulla, in pratica.
Chissà quante volte avranno sentito frasi del genere i 194 operai della storica azienda Om Carrelli, in questi anni di crisi. Che, poi, sarebbe sinonimo di dramma per altrettante famiglie, senza un futuro possibile.
Ieri, al tavolo capitolino, i rappresentanti sindacali dello stabilimento barese vi hanno trovato addirittura la titolare del dicastero, che, innanzitutto, ha espresso il suo rammarico per l’epilogo sorprendente e amaro della questione Metec: “Se ha scelto di investire a Termini Imerese e in Campania e non più in Puglia è dipeso da scelte industriali. Ma noi stiamo lavorando per dare una risposta positiva alle attese dei lavoratori“.
Promessa rassicurante: pare ci siano tre imprenditori interessati a rilevare il “capannone”, due metalmeccanici ed uno manifatturiero.
Condizione indispensabile perché ciò accada: la cessione a costo zero della fabbrica attraverso l’intermediazione di un ente pubblico, che potrebbe essere la Città metropolitana – e ci sarebbe la garanzia del sindaco Decaro – o l’Asi.
Gli operai, frattanto, vedranno sbloccare il monte di 10mila euro cadauno, che era stato congelato per futuri investimenti dell’eventuale acquirente.
Dunque, adesso la questione sarà seguita direttamente dal viceministro Claudio de Vincenti.
Ci auguriamo solo che si trovi la soluzione all’annosa e tragica questione, indipendentemente da chi si impegnerà a risolverla, senza continuare a prendere in giro i lavoratori e i loro cari.