I problemi dell’agro bitontino non si esauriscono con le discariche a
cielo aperto sparse per le campagne e le periferie cittadine.
Altre fonti di inquinamento sono i liquami sversati nel terreno, che possono
costituire un pericolo sia per l’ambiente che per l’igiene pubblica, e dunque
per i cittadini.
Pochi giorni fa,
pubblicando un comunicato redatto da cittadini che chiedono interventi di
disinfestazione in via Megra e via Abbaticchio, abbiamo accennato ad un episodio,
accaduto nel 2009, che vide scarichi fognari riversarsi nella Lama, nel tratto
compreso tra il ponte di Santa Teresa e l’Istituto Maria Cristina. Episodio che
richiese interventi di bonifica ambientale, perchè, oltre all’inquinamento
ambientale, c’erano seri rischi sanitari connessi al proliferare della zanzara
tigre, in grado di diffondere malattie infettive.
Ricordiamo,
inoltre, che nel numero di marzo dell’edizione cartacea del “da Bitonto”, affrontammo
il problema del depuratore di Contrada Morzone, che, a causa della sua
inadeguatezza al volume di acque reflue che vi confluivano,
causava sversamenti e cattivi odori, tanto che tempo fa il caso finì anche in una
rubrica del Tg5 nel 2010. La
struttura, a febbraio scorso, fu
stata sottoposta a sequestro (http://www.dabitonto.com/cronaca/r/acque-marroni-e-schiumose-e-la-polizia-giudiziaria-chiude-il-depuratore-di-bitonto/5530.htm). Tutto questo,
fortunatamente, potrebbe presto essere risolto, dal momento che la struttura è
destinataria di nuovi finanziamenti, per un ammontare di 7,5 milioni di euro, destinati
a lavori di adeguamento per
risolvere il problema che comunque è già notevolmente ridotto rispetto al
passato. A giugno il Comune
di Bitonto diede il via libera al piano di riqualificazione dell’Acquedotto
Pugliese.
Nell’occuparci
della questione, in una piovosa giornata di marzo, avemmo anche modo di notare come il depuratore non fosse l’unico responsabile
degli sversamenti e
dei cattivi odori che ammorbano l’aria di interi quartieri della città, in
particolare della zona 167, specialmente in estate.
Contrada Morzone, infatti, è caratterizzata anche dalla la presenza di
scarichi di liquami maleodoranti, provenienti da zone limitrofe, che si
riversano lungo la strada che porta ai cancelli del depuratore, per poi
continuare in parte nello stesso e in parte lungo la Lama Balice. Liquami che
oltre ad inquinare e a rendere irrespirabile l’aria, con pericoli per la salute
pubblica, allagavano la strada, rendendola impraticabile e riducendola ad una
pozzanghera putrida.
Del problema degli sversamenti si sono occupati, in passato, anche Polizia e Corpo Forestale dello Stato che, in
un’operazione congiunta, avevano riscontrato attività di smaltimenti illeciti
di liquami, denunciando il titolare di un’azienda per reati
ambientali e sottoponendo la struttura a sequestro con l’obbligo di apportare
gli adeguamenti necessari.
L’operazione fu avviata sulla base di alcune denunce e segnalazioni da parte di
alcuni cittadini ed è poi stata continuata dalla Forestale. Segno questo
dell’utilità dello strumento della denuncia, utile alle forze dell’ordine per
intervenire tempestivamente. Ne diede notizia anche la nostra testata
telematica, pubblicando in data 18 settembre 2014 il comunicato stampa diffuso
dal Commissariato di Polizia, in cui si parlava di violazione del Decreto
Legislativo 152/06 (http://www.dabitonto.com/cronaca/r/smaltimento-illecito-dei-rifiuti-denunciato-il-responsabile-di-un-azienda-di-via-modugno/4268.htm).
A distanza di mesi il problema della presenza di strani sversamenti persiste, anche se è meno visibile
(ciò non significa meno grave). Un foro, apparso nel terreno, ai margini della
strada prima soggetta a putridi allagamenti, fa confluire i liquami
direttamente nel terreno al di sotto dell’asfalto. Per poi finire nella Lama Balice. La strada non si allaga più
come prima, ma il problema esiste ancora.